"Venuto al Mondo"

Oggi, (esattamente poco fa) ho visto "Venuto al Mondo" un film diretto da Sergio Castellitto, tratto dall'omonimo romanzo scritto da Margaret Mazzantini.


Il libro l'ho sempre a dir poco snobbato, in libreria gli passavo davanti ignorandolo oppure lo guardavo svogliata, e se il film non me lo avesse offerto il mio operatore telefonico probabilmente nemmeno lo sarei andata a vedere.
Ora, mi devo ricredere, il film è veramente bello, con una buona regia e un buon cast. Penelope Cruz mi ha sorpreso, è stata capace di farmi dimenticare per tutto il film l'antipatia naturale che provo nei suoi confronti.
"Venuto al Mondo" tratta la storia di Gemma, una donna italiana, che con il figlio Pietro parte per un viaggio a Sarajevo per andare a trovare il suo caro amico Gojko. Da qui il film è un continuo di flash back, di piani temporali che portano tutti a lei, Gemma e a suo figlio Pietro. I flash back ci raccontano come Gemma e Diego, fotografo americano con la quale intraprese un rapporto passionale che culminò con un matrimonio, si incontrarono e innamorano in una Sarajevo che ancora non aveva conosciuto la guerra civile. La storia di Gemma e Diego non è facile, sono una di quelle coppie che deve fare i conti con un destino crudele, l'impossibilità di avere un figlio. Ciò porterà la coppia ad accettare, una volta da Roma ritornati a Sarajevo proprio a cavallo con l'inizio della guerra civile, anche l'accorre a un "utero in affitto" proposto da una giovane donna bosniaca. E poi, arriva la guerra, che cambia Gemma e anche Diego, come d'altronde cambia tutte le persone a loro vicine. La coppia torna in Italia, ma Diego una notte scappa e torna in Bosnia. Ecco, da qui in poi il film prende vera vita, colpisce e segna.
È un film crudo, dove l'amore, l'amicizia, la vita si intreccia con la guerra. L'aspettatore si trova davanti a dei personaggi complicati, legati fra loro essenzialmente da una vita, da Pietro.
Un titolo che spiega l'intera pellicola "Venuto al Mondo", perché è di questo che parla l'intero film, di vita, la guerra, la storia d'amore fra Gemma e Diego, la ragazza Bosniaca e Gojko sono solo il tramite, il filo conduttore che porta a Pietro, che porta in definitiva, come già detto, alla vita stessa, che va oltre ogni cosa, perfino alla morte.
Un film che andrebbe visto anche solo per il finale, che è ciò che funge da chiusura del cerchio della storia.
Insomma, a me è piaciuto molto, sebbene non sia affatto un film leggero, anzi è uno di quelli che ti lascia con un peso nello stomaco e la testa piena di riflessioni. Forse, è un film che le donne possono apprezzare e capire più degli uomini, ma per un semplice fatto, perché dove c'è vita, c'è una donna. E Gemma è una donna che ti entra dentro.

P.s
Dentro la sala cinematografica a fine film, quasi nessuno ha osato parlare, gli unici rumori che si sentivano erano la colonna sonora del film e le varie tirate su di naso per via dei vari pianti.

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