La Parola Ebreo di Rosetta Loy

Lettore Very Superficial, oggi ti propongo un libro non superficial, ma che ho deciso di leggere per il suo tema.
Il libro è "La Parola Ebreo" di Rosetta Loy, pubblicato da Enaudi.


Rosetta Loy nel libro, che si può definire quasi autobiografico, narra in maniera documentata e puntuale l’Italia fascista e l’atteggiamento che ha tenuto nei confronti dei migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il libro si apre nel 1936 con una Rosetta Loy bambina e con un’Italia ormai sotto il “fascio”, che impone, attraverso  leggi, agli Italiani di giurare la propria fedeltà al nuovo regime: pena il licenziamento o l’impossibilità di lavorare per chi non giura la propria completa fedeltà al partito e alle sue ideologie ( come accadrà per esempio a 12 docenti universitari che preferiranno rinunciare alla cattedra che riporre la propria fede nel fascismo). L’autrice descrive, inizialmente e brevemente, gli anni che anticipano il 1938 (periodo nel quale le leggi razziali entreranno a far parte della legislazione italiana), come anni nel quale l’odio verso gli ebrei veniva fomentato attraverso la pubblica istruzione, i libri e l’esempio della Germania nazista. Chiunque fosse contro il “fascio” e alla sua linea politica è “fatto” o intimidito a tacere. L’Italia diventa ufficialmente partecipe all’orrore antisemita nel 1938  quando Mussolini emana le prime leggi razziali (che vietavano matrimoni misti cioè matrimoni fra ebrei e “ariani”, l’avere alle dipendenze di ebrei persone appartenenti alla razza “ariana” ecc… Anche se vengono fatte, inizialmente, delle eccezioni per quegli ebrei che avevano ottenuto nel corso del tempo meriti civili, politici o militari). A questa tappa cruciale della storia italiana Rosetta Loy contrappone la passività della maggior parte della borghesia italiana, fra i quali la sua stessa famiglia. Una borghesia o schierata a favore del duce o che sebbene dissentisse dalla politica intrapresa e dall’odio razziale rimase inerte ad assistere alla persecuzione e annientazione di migliaia di ebrei fra i quali alcuni erano vicini, conoscenti o amici. E partendo proprio dal 1938 l’autrice pone e si pone delle domande cruciali: come è stato possibili che le stesse persone che popolavano la sua quotidianità si fossero trasformate in “altre persone”, in persone senza una identità e un umanità, perfino ai suoi occhi innocenti di bambina? Come mai, molte famiglie borghesi e cristiane, fra le quali la sua stessa famiglia, lontane ideologicamente e culturalmente dalle idee fasciste avevano accettato con indifferenza la situazione degli ebrei? Come mai così in pochi avevano cercato di aiutare i perseguitati? Inoltre, la stessa autrice, sebbene cattolica, si domanda sull’operato della chiesa cattolica negli anni che vanno dal ’38 al ’43, alla diplomazia, alcune volte perfino inopportuna, di Pio XII. Il libro di Rosetta Loy è un libro che con estrema lucidità e alcun populismo sonda gli anni in cui l’Italia si è resa complice di uno dei più grandi genocidi della storia dell’uomo contrapponendolo alla sua infanzia beata e alla sua famiglia borghese, che come molte altre, sebbene contraria a un tale scempio rimase indifferente. L’autrice nella sua opera narra di coloro che non si sono schierati apertamente dalla parte fascista, di coloro contrari per fede e per cultura all’odio razziale e che non ostante ciò, sono rimasti a guardare senza reagire, senza dissentire, senza combattere e controbattere. Racconta di coloro che hanno guardato inermi milioni di persone incontrare morte certa, e di coloro che nella loro indifferenza nei confronti di una storia dalla quale si volevano alienare sono finiti per essere partecipi ha quel periodo storico che ha visto molti uomini scordarsi di essere tali. Non ostante tutto ciò, Rosetta Loy cita anche coloro che si sono schierati dalla parte degli ebrei aiutandoli e rischiando loro stessi la propria vita. Inoltre, rende omaggio a quegli ebrei che facevano parte della sua infanzia e della quale, innocentemente e involontariamente, anche lei è stata carnefice.

You Might Also Like

0 commenti