La Vita Non Va Buttata!

C'è questa notizia che mi ha straziato il cuore. Una notizia che, purtroppo, appartiene alla mia città. Maria Grazia è una neonata nata il 19 di questo mese e abbandonata dopo poche ore in un cassonetto della spazzatura, con tanto di cordone ombelicale probabilmente strappato. Una piccola bambina che è stata trovata da un uomo che ha avuto l'accortezza di controllare dentro al cassonetto dove aveva sentito dei flebili rumori. L'uomo pensava che fosse un gatto, e invece dentro a quella borsa chiusa c'era una piccola creaturina. Chiamato un suo collega di lavoro, i due hanno avvertito sia i soccorsi che la polizia. Maria Grazia ora sta bene, si sta riprendendo e l'intera città si è mobilitata in atti di solidarietà per dare il minimo indispensabile a questa piccola giovane vita.
Non credo nei mostri, credo che spesso le persone sbaglino per paura, ignoranza o perché semplicemente sottovalutino le cose. Non so se la madre di Maria Grazia desiderasse che questa piccola morisse, o fino all'ultimo sperasse che qualcuno passando di lì (come grazie al cielo è accaduto) sentisse un vagito della piccola e la salvasse. Non sta a me giudicare le motivazioni di una persona, sebbene essa abbia commesso un reato penale. Mi riservo il diritto del rimanere nel dubbio.
A luce di tale notizia di cronaca mi sembra giusto dire alcune cose.
No, non sarà un discorso riguardo al fatto se sia giusto o no abbandonare proprio figlio. Sebbene sia chiaro che non è ne giusto ne legale abbandonarlo in mezzo a una strada o in cassonetto/discariche. Ogni donna, ha una propria coscienza, una propria storia, delle proprie possibilità e volontà, e spesso può essere costretta per vari motivi ad abbandonare proprio figlio, oppure altre volte semplicemente non vuole essere madre e tenere con se questa persona a cui ha dato la vita. Nessuno è in diritto di giudicare ciò.
Ci tengo solo a precisare alcune informazioni (attraverso le poche conoscenze che ho):

-Partorire in ospedale seguite da dei medici, ostetriche e infermieri vuol dire avere un parto più sicuro. Con meno rischi di complicanze sia per la madre che per il bambino. È risaputo, purtroppo che spesso molte donne che compiono atti disperati come quelli del lasciare il proprio bambino nel pattume partoriscano in casa, senza essere seguite da specialisti, in situazioni molto rischiose.

-Il parto può essere fatto in anonimato. Dottori e personale sanitario sono a completa disposizione della partoriente senza mai giudicarla. Perché il compito del personale sanitario, a seconda dei propri ruoli, è quelli di assistere, curare e informare. Nessuno è giudice di nessuno.

-Il neonato non voluto può essere lasciato in ospedale, dopo il parto. Sul certificato anagrafico, se la madre non desidera non sarà scritto il suo nome.

-Lasciare il neonato in ospedale vuol dire assicurargli delle cure, una vita e una futura famiglia disposta a prendersene cura.

-Un neonato del quale non ci se ne vuole prendere cura può essere lasciato nelle "babybox" culle termiche disposte apposta per queste evenienze.

-Spesso ciò che manca è l'informazione e il sapere che sia la madre che il bambino possono essere tutelati e assistiti. Consultori e figure sanitarie predisposte possono dare informazioni alla futura partoriente sul come poter abbandonare il neonato tutelando sia lei che il bambino.

-L'abbandono è un atto traumatico sia per la madre che per il bambino. Avere accanto dei professionisti può aiutare entrambi.

Queste sono le cose principali che mi sembrava giusto rammentare. Trovo che la vita sia un dono e che una volta dato, bisogni tutelarlo al massimo delle proprie possibilità.

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