Quelle Sere un po' Così, Nelle Quali Tu Non Ci Sei ma Io Ti SentoQui(<3)

"Come non detto
Tutte le svolte le strade per poi riperdersi
Come non detto
Non conta l’arrivo conta il cammino l’hai capito tardi
Come non detto
Ma la vita è dal vivo finisce soli e ci si sveglia grandi"
("Come non Detto" - Syria ft Ghemon)

Lui non mi lascia andare, lui non mi permette di respirare, lui si tiene tutto quello che si é preso cuore, tempo, amore, sogni, odio e ancora amore. Lui non mi perdona, lui mi odia anche se non c'è nulla più da odiare. Lui si impossessa della mie notti anche se non é qui. Lui é stato tanto e ora non mi ridá indietro nulla. Si tiene tutti questi pezzettini di me senza però farci nulla. Sono il suo mausoleo personale di dove conserva le sue vittorie, di dove conserva il fatto che lui sia così più forte di me da riuscire a non guardarmi in faccia, da riuscire a spegnere la luce mentre io la tengo accesa, lui é più forte nell'odiarmi. E io? E io sono più forte nel parlargli, nell'ammettere, almeno dentro di me, che si ho bisogno di lui. Che ho bisogno almeno che possa guardarmi negli occhi senza farmi ricordare silenziosamente che tutto ciò che non gli ho dato é ciò che ha avvelenato lui e che continua a spaventare me. Che é colpa di ciò che non gli ho dato se ora si tiene tutto il resto.
Il problema sta nel fatto che di uguale io e lui avevamo solo la rabbia, una rabbia che ti squarcia a metà, che non ti permette di essere felice, che non ti fa respirare, che la notte ti fa prendere a pugni il muro mentre il resto del mondo continua a dormire. Stessa intensità di rabbia e motivi così differenti, da renderci complementari e crescendo distanti. Perché crescendo ci si allontana se l'unica cosa in comune che si vuole é quella di stare con l'altro. Lui arrabbiato per una famiglia presente solo di cognome ma assente di fatto, e io così arrabbiata per la mia famiglia così opprimente. Lui poteva, io dovevo. Lui così fissato con il volere qualcosa di simile a una famiglia, e io così in cerca di tutto ciò che mi potesse portare lontano dai sentimenti, che con quelli ci si fa male.
Io che vado ad alta velocità per allontanare il mondo, e lui che va così lento per conquistare, consolidare tutto ciò che ha e ciò che vorrebbe. É stata una delle prime persone a cui dissi che volevo andarmene da qui, l'unica a cui forse raccontai tutti i motivi. Lui mi guardò e mi disse che lui sarebbe sempre rimasto qui, senza però chiedermi di restare.
E mentre lui cresceva sempre più arrabbiato, io crescevo sempre con più paure fino ad avere paura anche di lui. Perché una persona che ti prende per mano fa paura, perché il cuore che va in tachicardia per me era una disfunzione fisiologica e c'entrava poco con l'amore, perché più che farfalle nello stomaco io ci avevo i lividi, perché essere presa per mano e guidata in una qualsiasi parte scelta da un altro a me non piaceva. Perché sin da bambina ho imparato che i brividi fanno presto a trasformarsi in lividi e che allora é meglio mettersi al riparo prima. E così ci si allontana senza mai davvero lasciarsi, sapendo tutto dell'altro grazie a terzi, si impara a respirare e a camminare uno senza l'altro, o almeno ci si prova.
C'é una canzone dei Snow Patrol che dice "If I lay here If I just lay here Would you lie with me and just forget the world", che tradotto é "Se mi sdraiassi qui, se semplicemente mi sdraiassi qui, ti sdraieresti con me e dimenticheresti semplicemente il mondo?". E alcune volte l'unica cosa che vorrei che lui facesse é quella di risdrairsi con me e tralasciare tutto ciò che é altro da me e lui, e non dico "noi" perché non c'è nessun "noi". Potresti per due secondi rallentare, dimenticarti di lei, di quello che é stato e quello che sarà e dimenticarti ogni cosa all'infuri di me? Perché se lui me lo chiedesse, non ostante il mio bisogno di correre, di scuotere ogni cosa intorno a me affinché anche la vita si dia una mossa, io per lui mi fermerei, forse giusto il tempo di un istante ma lo farei. Solo un istante e poi tutto come prima, ti prometterei di non fare rumore, di non parlare, semplicemente stare li con te, come quando da bambini mi insegnavi che urlare é meglio che non essere ascoltati, allora io urlavo così tanto da perdere la voce e nessuno sentiva. Ma tu, tu sentivi tutto senza bisogno che alzassi la voce, alcune volte bastava solo uno sguardo. Avrei bisogno tanto di parlare con qualcuno, con qualcuno che sia tu. Perché ci sono così tante cose che avrei bisogno di dirti. Ho così bisogno di essere per un momento me con te, come una volta come sarebbe dovuto essere sempre. C'è che se ti avessi baciato, se solo avessi avuto quel coraggio, probabilmente mi sarebbe piaciuto così tanto da non voler smettere più. C'è che io con te ci sarei rimasta per sempre. C'è che saremmo potute essere di quelle coppie che durano, che si conoscono da una vita, che fanno figli. Che io un figlio con i tuoi occhi a 15 anni l'avrei anche voluto. C'è che probabilmente saremmo diventate una di quelle coppie che si sposa appena si diploma, con io che sforno torte e ti aspetto a casa. C'è che una vita così, con te, forse mi sarebbe potuta anche piacere. C'è che questa é la vita vera e che probabilmente e statisticamente non avrebbe mai funzionato, perché se avesse funzionato non saremmo così come ora. C'è che ciò che si prova non é tutto. C'è che io non ti bacerei mai, ma che passerei tutta la notte e la mattina seguente a parlare con te, a parlare di te.
Se fossi un'altra persona, se tu non mi facessi così paura, se la tua rabbia nei miei confronti non fosse in grado di schiacciarmi a terra inerme ora ti manderei un massaggio, uno di quelli belli. Tipo "Vienimi a prendere e salvami, oppure permettimi di dimenticarti. Lasciami andare tu, perché da sola non so neanche da dove incominciare". Ma la verità é che so salvarmi benissimo da sola, un po' ho imparato per i fatti miei e un po' mi hai insegnato tu. Non so quanto voglia lasciarti andare e non so quanta voglia ho di farmi lasciare. Quindi non ti scrivo nulla, fingo che stasera tu non sia in grado di farmi male. È così che perdo un amico, e così che non mi rovino. Ora, aspetto che i brividi divengano lividi, che quelli li so curare, mente un cuore fatto a pezzi da te, non saprei proprio come sistemarlo. Forse mancherai sempre un po', ma sappiamo benissimo che a quelli come noi mancherà sempre qualcosa, forse tu sei solo una di quelle cose che mancano ma che senza le quali so vivere bene lo stesso.





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9 commenti

  1. Mi hai commossa.
    Io sono una che qui rischierebbe. Il limbo non fa per me e a volte una perdita può davvero riappacificare con se stessi.

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    1. "Mi hai commossa" detto da te é una grande emozione :) Già, perdere qualcuno, soprattutto se quel qualcuno forse un po' lo abbiamo già perso, può rappaciare con se stessi...ma é così anche se quella persona si é preso un bel po' di cose tue e tu non sai neanche più da dove ricominciare? Forse é solo una dipendenza, c'è chi si impasticca e chi si droga di persone, tra i due nessuna differenza, ci si lascia avvelenare da cose differenti... Non so... Sebbene ogni tanto la voglia di rischiare mi viene.... Un bacio e grazie ancora

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    2. Penso che a quel punto ritroveresti ciò che hai perso.
      A me è capitato.

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  2. Oddio, io le odio quese sitazioni!
    Io sono il tipo che si butta (e che magari peggiora le cose), non ce la faccio a resistere in sospeso per troppo tempo senza fare niente!
    Cmq hai scritto un bellissimo post, complimenti hai davvero talento!
    Un bacio!
    s
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it

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    1. Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuto... Ma guarda, su certe cose sono molto impulsiva, ma per altre sono più lenta e addormentata di un bradipo in letargo... Un bacione

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  3. Post stupendo che mi è scivolato sulla pelle leggero ma a tratti ruvido...mi sono rivista in diversi punti e ti capisco...e poi quella canzone dei Patrol è stupenda...

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    1. Grazie mille per le tue belle parole, mi fa piacere che ti sia piaciuto sia il post che la canzone! :) Un bacio e grazie per la comprensione

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