"Il Canto della Rivolta" di Suzanne Collins

Lettori Very Superficial, Buon Lunedì! Come avete passato il week-end? Io a leggere slide su slide riguardo ai gesti infermieristici. Spero, insomma, che abbiato vissuto un week-end più divertente e stimolante del mio.
Oggi, finiamo le recensioni riguardo alla trilogia degli "Hunger Games", lo so lo so è una cosa un po triste (sigh). Naturalmente, SE NON AVETE ANCORA LETTO "HUNGER GAMES" e "LA RAGAZZA DI FUOCO", NON LEGGETE ( perché vi rovinereste la lettura di questa splendida trilogia) questa recensione!


"Farai bene a non credere a questa cosa. 
Rimettere insieme  
i pezzi richiede dieci volte il tempo che serve per crollare."

Gli Hunger Games sono finiti. L'Arena è stata distrutta, e il Distretto 13 esiste ancora. Ed è proprio in questo misterio Distretto 13 che Katniss viene condotta, per portare avanti una rivolta che ora è diventata una vera e propria guerra di ribellione. Con lei, in questa "regione" che vive nascosta sotto terra e scandita da rigide regole e orari da rispettare, vi sono sua madre, Prim, Gale e Finnick. Ma ora, per Katniss non è importante solo portare avanti la rivolta contro Capitol City, roccaforte di Panem, ma anche recuperare Peeta, che era stato prelevato dal President Snow e portato via. La ex Ragazza in Fiamme ora deve fare i conti con qualcosa di peggiore degli Hunger Game, la guerra. E, ogni cosa è destinata a cambiare...
L'ultimo capitolo della serie di "Hunger Games" non è stato per niente prevedibile come sospettavo, anzi, è stato carico di colpi di scena.
La Collins persevera con uno stile di scrittura semplice, scorrevole, descrittivo al punto giusto e che giunge dritto al punto. Ogni parola che adopera è ben scelta e ponderata.
All'epoca, quando lo lessi per la prima volta, temevo che, come successo per altre trilogie, quest'ultimo libro fosse un fiasco. Invece, mi è piaciuto moltissimo.
La Collins aveva ancora molte altre cose da dirci, i suoi personaggi avevano ancora molto da trasmetterci e la storia aveva ancora molto da svilupparsi.
Ed ecco, che il lettore si trova davanti a un libro che corona in maniera sublime la fine di una delle saghe letterarie difficili da dimenticare.
Mi sorge complicato scindere il "Canto della Rivolta" dai libri precedenti. Infatti, trovo che sia proprio questo ultimo libro a raccordare, chiarire e dare un quadro completo ai libri precedenti. La psicologia dei personaggi è come sempre ben descritta e minuziosamente analizzata. D'altronde, leggendo questa saga non si può non innamorarsi, o almeno rimanere affascinati, dai personaggi inventati dalla Collins.
Personaggi carichi di emozioni, di umanità ma anche di mito. L'autrice mette in evidenza anche le ombre dei suoi protagonisti, quegli aspetti che caratterizzano chi ha voglia di vendetta, riscatto e di ribellarsi. Un libro cruento, non tanto per le varie morti che la guerra procura, ma le ferite che sono scalfite dentro chi questa guerra oltre a viverla, la fa anche.
Nel "Canto della Rivolta" il lettore si trova davanti a dei personaggi cresciuti e più consapevoli, psicologicamente parlando, rispetto al primo libro.
Lo sviluppo dei vari protagonisti, che ormai non sono più ragazzini ma per ciò che hanno visto e vissuto sono uomini e donne, è del tutto coerente con ciò che descritto negli altri libri.
Katniss, non è più una ragazzina dettata dalla rabbia a ribellarsi. Ora, è una giovane donna che ha accettato di essere "la Ghiandaia Imitatrice", il simbolo della rivolta. Fa parte di un gruppo di ribelli, collabora con loro, progetta strategie con loro. Sebbene, resta presente il suo carattere impulsivo e scontroso che tanto la caratterizza. Impara ad affrontare le perdite, e inizia a farsi domande su se stessa, su ciò che prova. Su tutta quella sfera di sentimenti che vanno oltre la semplice rabbia. Perché in fin dei conti, è sempre riuscita a sopravvivere non solo contando su se stessa ma anche su altri. E quando si entra in contatto con altre persone, volenti o dolenti, entrano in gioco i sentimenti.
Peeta all'inizio è quasi irriconoscibile. Ma, più la storia si sviluppa più il lettore si ritrova di nuovo davanti "il ragazzo del pane" dei libri precedenti. Un "ragazzo del pane" cresciuto, cambiato, che deve fare i conti con le proprie emozioni. Peeta ora, non solo deve lottare contro Capitol City, ma anche contro se stesso, contro ciò che gli è stato fatto e che l'ha cambiato per sempre nel profondo.
Il personaggio di Gale, non è uno dei miei preferiti, non ostante ciò non si può che accettare il fatto che la Collins abbia saputo svilupparlo bene. Forse, è un personaggio al quale ci si affeziona di meno per via del primo libro. Lui non ha vissuto l'Arena, ne è stato aspettatore. Non si porta dietro quel carico emotivo che hanno Peeta o Katniss.
L'autrice porta avanti il triangolo amoroso fra Peeta, Katniss e Gale. Ma essendo la Collins, un abile stratega per quanto riguarda i suoi personaggi, approfondisce non solo la paura che prova Katniss nel confronto di un sentimento come l'amore, ma anche ciò che provano Peeta e Gale. I due sono rivali in amore, ma uniti nella battaglia. E durante una guerra, ciò che conta non è tanto il cuore, ma la voglia di combattere.
Finnick è un altro personaggio di cui ci si innamora. Lui è intelligente, passionale, forte e ribelle.
Interessanti i vari colpi di scena, che sono in grado di sconvolgere il lettore, trafiggendogli il cuore.
Bellissimi gli ultimi due capitoli del libro, che io non mi stanco mai di rileggere.
"Il Canto della Rivolta" conclude in maniera eccellente una delle trilogie più belle degli ultimi anni.
Perciò, vi consiglio vivamente di leggerlo!

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6 commenti

  1. Ho sentito tanto parlare di Hunger Games ultimamente ma non ho letto ne visto nessun film (motivo per cui, non sono andata avanti a leggere la recensione ;) ). Mi consigli di leggere i libri, prima?

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    1. Si, ti conviene prima leggere i libri e poi vendere il film, ma solo per gustarti fino in fondo la storia e i personaggi :) anche il film non è male, però... :) un bacio

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  2. Ho letto tutta la trilogia già due volte e l'ho adorata!!!
    Il primo libro rimane il mio preferito, ma decisamente l'ultimo è stato il più sorprendente anche se il più triste, non solo per lo svolgimento degli eventi ma soprattutto per l'approccio a questi dei personaggi!
    Un bacio!
    S
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it

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    1. Si, una trilogia molto bella...A me il primo e l'ultimo libro sono piaciuti da impazzire, il secondo non è male! Comunque, il finale è da brividi! Un bacio

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  3. Prima o poi devo proprio convincermi a leggere la saga di Hunger Games... :-)

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    1. Eh, si, merita davvero tanto...è scritta bene e ha una bella storia carica di emotività! Un bacio

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