"Innamorata di un Angelo" di Federica Bosco

Lettori Very Superficial, come state? Io con la febbre, yuppy :(
Oggi, vi parlo di "Innamorata di un Angelo" di Federica Bosco, pubblicato dalla Newton Compton.

Autrice: Federica Bosco

Titolo: Innamorata di un Angelo
Casa editrice: Newton Compton
Collana: Anagramma
Pagine: 376
Prezzo libro cartaceo: € 12,90
Prezzo Ebook: € 3,99
 
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 "Questo era il grande limite di chi era cresciuto con dei genitori che si amavano: credere di ereditare l'anima gemella come il colore degli occhi."

Mia ha quindici anni e due grandi amori: la danza e Patrick, il fratello maggiore della sua migliore amica. Se il suo amore per la danza è ben dichiarato e noto a tutti, quello per il fratello della sua migliore amica è tenuto ben nascosto dalla tenera età di 3 anni. Ma ora, Mia è entrata in una fase della vita complicata: l'adoloscenza. A un passo dagli esami e dall'audizione più importante della sua vita, quella per diventare studentessa di danza presso la prestigiosa Royal Ballet School di Londra, si riritroverà a dover fare i conti con il mondo degli adulti e con il peso delle proprie scelte. Entrare nel mondo degli adulti per quanto difficile, però può non essere così del tutto nocivo soprattutto se ciò la può portare un passo più vicino al cuore dell'amore della sua vita...
 Parto dicendo che con questo libro ho avuto un rapporto conflittuale. Ho odiato la copertina, che richiama il genere fantasy, e non mi attirava per nulla nemmeno il titolo. Ma, visto che in molti ne parlavano bene, ho superato le mie perplessità e la mia scetticità, decidendo di leggerlo. 
Lo stile di Federica Bosco mi è veramente piaciuto molto: frizzante, ironica, schietta, scorrevole, divertente, riflessiva e profonda (a tratti). Mi è piaciuto il modo in cui ha sviluppato i dialoghi, dando sempre un tocco di leggerezza e freschezza alla storia. Il lato dolente del libro è la trama, a mio avviso. Una trama che mi ha fatto proprio innervosire. Per quanto fosse bello, sincero e semi realistico il rapporto fra Mia e sua madre, ho trovato assurdo lo sviluppo della storia d'amore con Patrick. Una storia d'amore irrealistica che nasce dal nulla e si sviluppa nel nulla, dove Mia è al centro dell'attenzione e Patrick è più un analista che un fidanzato. Una storia d'amore senza ne capo e ne coda, che rasenta a momenti il paradossale. Insopportabile il continuo intercalare di Patrick che si rivolge sempre alla protagonista con il vezzeggiativo "piccola", che a un certo punto è capace di farti saltare i nervi. Nina, la migliore amica di Mia, all'inizio del libro è un personaggio simpatico e affabile, ma più si sviluppa la storia più la sua personalità viene distorta e imbruttita. Carl, inizialmente innamorato di Mia e dopo fidanzato di Nina, è il personaggio che più mi è piaciuto, non ostante a volte la Bosco sia finita per una sua denaturalizzazione. Carl ne complesso, però, è un personaggio ben riuscito, al quale volente o dolente mi ci sono affezionata e fino all'ultimo ho sperato che si mettesse con la protagonista. Il personaggio di Mia è contorto, strano, a volte stereotipato e irrealistico, ma anche molto interessante. Impossibile non rimanere divertiti al suo sarcasmo, e difficile è il non immedesimarsi e il non commuoversi davanti a quei sentimenti tipici dell'adolescenza che lei prova ma che anche tutti noi abbiamo provato. Solitudine, rabbia, non riconoscersi nel proprio corpo, sentirsi così grandi ma allo stesso tempo piccoli, spaesatezza e senso di un profondo e lancinante vuoto. Il punto di forza del libro, a mio avviso, è la descrizione di come si sente Mia, della sua situazione familiare dolorosa e fatta di continui abbandoni, sfiducie, tradimenti e abbandoni. Elena, la madre di mia, è un personaggio toccante e delicato ma allo stesso tempo forte. Più si va avanti nella storia, più il vuoto che prova Mia non è altro che lo specchio del vuoto che prova sua madre. Con la differenza che Mia non ha visto l'amore della sua vita abbandonarla, ma suo padre. 
Ciò che mi ha dato realmente sui nervi, che mi ha lasciato con l'amore in bocca e con la voglia di andare a fare quattro chiacchiere con l'autrice per chiederle che accipigna avesse in testa quando ha scritto quelle dannate pagine, riguarda le ultime 50 pagine del libro. Che sono state, per il mio gusto personale, una disastrosa apocalisse e rovina per la trama. Ora, non vi svelo niente, ma se leggerete il libro, noterete come queste ultime pagine siano terribilmente incoerenti con la storia narrata prima. Mia commette gli stessi sbagli che aveva recriminato a Nina, si annulla totalmente, arrivando a sacrificare se stessa e i suoi sogni nel nome di Patrick. Un finale poi creato apposta per lasciare il lettore in uno stato di shock che a me invece, ha semplicemente fatto venire la voglia di bruciare una a una le 376 pagine lette. Trovo anche, considerando gli sviluppi, che alla storia manchi del "pepe", quella sensualità e quegli ormoni a palla tipici dell'adoloscenza. I dialoghi fra Patrick e Mia, mancano di erotismo, di complicità e di sensualità. 
Tirando le somme, è un libro che non mi sento di consigliare perché nel suo complesso non mi ha entusiasmata, anzi mi ha lasciato con l'amaro in bocca. Nel caso invece che vogliate leggerlo, vi informo che l'autrice ha pubblicato il seguito intitolato "Il Mio Angelo Segreto"!

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