"Il Mio Angelo Segreto" di Federica Bosco

Lettori Very Superficial, buon inizio settimana! Come state? Io stanca morta, oggi ho avuto 10 ore di lezione che non son state per nulla divertenti o entusiasmanti!
Oggi vi parlo di "Il Mio Angelo Segreto", seguito di "Innamorata di Un Angelo", scritto da Federica Bosco e pubblicato da Newton Compton.

Autrice: Federica Bosco
Titolo: Un Amore di Angelo

Casa editrice: Newton Compton
Collana: Anagramma
Pagine: 379
Prezzo libro cartaceo: € 5,90
Prezzo Ebook: € 3,99
 
 
 "Dopo aver respirato l'odore della morte non si guariva più. 
Al massimo ci si convinceva, si negoziava e si scendeva a patti sperando, nella migliore delle ipotesi, di avere un pò di sollievo dal tempo."
 
Mia è sopravvissuta a quel giorno di Febbrario, quando il mare l'ha inghiottita. Mia è sopravvissuta, ma non è più quella di una volta, quella prima della morte di Patrick il suo unico vero grande amore. Sebbene il mare l'abbia risparmiata, le sue condizioni sono gravissime. Mia è in coma, in un luogo metafisico fra la vita e la morte. E mentre la sua mente viene affollata dalle voci dei suoi cari che la invitano a reagire, una sola voce, più forte delle altre si fa spazio dentro di se dandole la forza e la speranza di ripartire... Una voce a lei tanto familiare e amata che la convince che forse la morte non è la fine di tutto...
Vi informo sin da subito che nella mia recensione ci saranno alcuni spoiler, quindi se proprio (siete così folli) da voler leggere questo libro vi invito (con mio disappunto, visto che vi risparmierei una lettura di questo genere) a non leggere questa recensione.
Non vi parlerò dello stile di Federica Bosco: che è sempre frizzante e divertente ed è l'unica cosa che riesce a salvare questo libro dal disastro totale.
Non mi piace essere dura nei confronti dei libri, considerato il lavoro, il tempo e le parti di se che l'autore inserisce nel proprio lavoro. Ma è più forte di me, questo libro è realmente e indescrivibilmente brutto. Non ha un senso logico, non è coerente e non è nemmeno lontanamente vicino alla realtà. Mia che ha tentato il suicidio nel suo coma inizia a vedere Patrick che si scopre essere stato lui a salvarla. Ed è proprio da questo punto che il libro sarebbe, a mio parere, da defenestrare. Capisco che la Bosco voglia narrarci di un amore forte, più forte della morte ma non ha senso farlo in questo modo così irritante. Patrick, non ostante sia morto, è il protagonista maschile del romanzo. Lui vive nella testa di Mia, lui vivrà  in questo limbo fino a che lei non smetterà di amarlo. E l'idea inizialmente non era male, se poi la Bosco non avesse sviluppato la storia  con un Patrick che non è l'angelo custode di Mia, ma il suo ragazzo. Tanto che i due pensano pure di fare l'amore assieme. Idea che ho trovato ridicola e di cattivo gusto, visto che Patrick non è un miraggio di Mia ma un essere reale. Un amore che viene portato avanti, senza permettere alla protagonista di iniziare una nuova vita invece di sembrare una moderna Giovanna D'Arco. Un Angelo custode dovrebbe veliare su di te, aiutarti a reagire e andare avanti, ad abracciare la vita e non a legarti alla morte con un amore impossibile e ormai senza futuro. 
Di cattivo gusto anche la storia che circonda Nina la sua migliore amica, che diventa una 16enne fuori di testa. Così fuori che si fa pure mettere incinta all'insaputa del ragazzo. 
Anche la madre di Mia, perde la sua veridicità e la sua bellezza, per diventare un fantoccio in mano a propria figlia. 
L'unico personaggio che salverei è la nonna Olga, che nella sua follia e nel suo essere totalmente al di fuori della realtà, almeno rimane un po più credibile. 
A me personalmente questo libro non è piaciuto, non mi ha lasciato dentro alcun sentimento positivo. Anzi, il titolo della serie attira alla lettura anche lettrici giovanissime, e non so, quanto esso possa educativo per loro. Non voglio fare la moralista, sono per il fantasy (se poi si possa definire così questo libro), per gli amori eterni che sfidano convenzioni sociali, tempo e spazio. Ma lo devono fare in modo positivo, non in questa maniera macabra, dove le 16enni sanno tutto dalla vita e qualsiasi azione compiano per quanto estrema e autosidtruttiva alla fine porti a un trionfo per loro. La trilogia della Bosco si conclude con "Un Amore di Angelo" che ho letto a pezzettoni e l'ho trovato ancora più insulso dei primi due. Nel caso siate interessati alla trama dell'ultimo libro di questa trilogia vi posto (qui) il link dove trovare la trama.

You Might Also Like

0 commenti