(Ti ho Voluto Bene Veramente - Marco Mengoni)
C'è quella foto che ho ritagliato minuziosamente affinché tu ci fossi e non ci fossi, con le tue facce buffe pronte a rovinare ogni singolo scatto. Di fianco a me lei, da sempre, non forse nella maniera più sana. Mi abbraccia, io ho bevuto troppo quella sera, tu mi hai passato da bere spesso quella sera. Non ci parlavamo più da tempo eppure ti vedevo sempre, un brusio di fondo costante fra me e te, il gioco del telefono che non ha mai funzionato poi troppo bene.
Tu che non mi hai mai voluta poi troppo per davvero, che non mi sapevi lasciare andare, due calamite fortissime, ci giravamo intorno, ci respingevamo, ogni tanto ci univamo con uno sono schianto del mio cuore. Non sono mai stata così felice come con te, non sono più stata male per qualcuno come per te. Che quando non mi guardavi, mi sentivo scomparire.
Quella sera per la prima volta mi hai parlato di nuovo, ero bella forse, eravamo ubriachi sicuramente.
Due giorni dopo ritagliai quella foto e ci scrissi quella canzone che passava sempre in radio quando c'eri tu, che tu non lo sai ma era come se tutta quell'energia del mio bisogno di essere amata da te che volevo così tanto e tutta la forza che impiegavi per staccarti senza allontanarmi mai davvero portassero alla casualità di momenti perfetti con colonne sonore assolutamente non deludenti.
"Call it magic, call it true...I call it magic, when I’m with you...And I just got broken, broken into two
Still I call it magic, when I’m next to you..." I coldplay cantavano "chiamala magia, chiamala verità...io la chiamo magia, quando sono con te e anche se sono a pezzi, spezzato in due continuo a chiamarla magia quando sono vicino a te...". Tutti, lei per prima, pensava che la frase in didascalia di quel momento fosse per me e lei, e invece era per te. Era tutto per te.
Era per te le volte che piangevo e non trovavo rimedio, era per te le volte che compravo un rossetto nuovo, erano per te i vestiti che indossavo, i sorrisi che sfoggiavo, le frasi che scrivevo...io ero in tutto e per tutto ovunque per te.
Ho perso prima la testa per te e poi ogni giorno un pezzetto di me, fino a non riconoscermi, fino a svegliarmi un giorno e chiedermi dove fosse finita la me prima di te!
Poi il dolore passa, con le stagioni che se lo portano via un poco alla volta, con noi che ci parliamo e non comunichiamo, con il tuo odore che cambia e il tuo viso che mi diventa sconosciuto.
Da te ho imparato che un amore così folle, così pieno, così carico di tutto, così rifiutato non lo vivrò mai più ed è giusto così.
Un pezzetto di cuore bisogna tenerselo, bisogna non dimenticarsi di se stessi, non finire per mettersi in toto in una parentesi per fare sempre più spazio all'altro. Bisogna imparare quando è il caso di mettersi in salvo, di capire che la partita è persa nonostante la giocata. La forza di non farsi distruggere dall'altro. La capacità di capire quando la magia finisce e inizia la maledizione.
Sono passati anni da quella sera e tanti altri anni sono passati da quella incredibile disavventura che siamo stati io e te, ti penso raramente, non mi manchi quasi mai, forse ti ho anche perdonato per il male che mi hai fatto e che ti ho lasciato fare.
Eppure stasera guardo quella foto e penso che si, quella alla fine era magia, magia pura...ci saranno altri amori certi, ma nulla è mai come quel momento nel quale provi qualcosa veramente per la prima volta... Eh, si, guardandomi in quella foto so che in quell'esatto istanti niente era più bello di averti lì...Grazie di avermi spezzato il cuore, ma ancor di più grazie per avermelo fatto veramente battere!
C'è quella foto che ho ritagliato minuziosamente affinché tu ci fossi e non ci fossi, con le tue facce buffe pronte a rovinare ogni singolo scatto. Di fianco a me lei, da sempre, non forse nella maniera più sana. Mi abbraccia, io ho bevuto troppo quella sera, tu mi hai passato da bere spesso quella sera. Non ci parlavamo più da tempo eppure ti vedevo sempre, un brusio di fondo costante fra me e te, il gioco del telefono che non ha mai funzionato poi troppo bene.
Tu che non mi hai mai voluta poi troppo per davvero, che non mi sapevi lasciare andare, due calamite fortissime, ci giravamo intorno, ci respingevamo, ogni tanto ci univamo con uno sono schianto del mio cuore. Non sono mai stata così felice come con te, non sono più stata male per qualcuno come per te. Che quando non mi guardavi, mi sentivo scomparire.
Quella sera per la prima volta mi hai parlato di nuovo, ero bella forse, eravamo ubriachi sicuramente.
Due giorni dopo ritagliai quella foto e ci scrissi quella canzone che passava sempre in radio quando c'eri tu, che tu non lo sai ma era come se tutta quell'energia del mio bisogno di essere amata da te che volevo così tanto e tutta la forza che impiegavi per staccarti senza allontanarmi mai davvero portassero alla casualità di momenti perfetti con colonne sonore assolutamente non deludenti.
"Call it magic, call it true...I call it magic, when I’m with you...And I just got broken, broken into two
Still I call it magic, when I’m next to you..." I coldplay cantavano "chiamala magia, chiamala verità...io la chiamo magia, quando sono con te e anche se sono a pezzi, spezzato in due continuo a chiamarla magia quando sono vicino a te...". Tutti, lei per prima, pensava che la frase in didascalia di quel momento fosse per me e lei, e invece era per te. Era tutto per te.
Era per te le volte che piangevo e non trovavo rimedio, era per te le volte che compravo un rossetto nuovo, erano per te i vestiti che indossavo, i sorrisi che sfoggiavo, le frasi che scrivevo...io ero in tutto e per tutto ovunque per te.
Ho perso prima la testa per te e poi ogni giorno un pezzetto di me, fino a non riconoscermi, fino a svegliarmi un giorno e chiedermi dove fosse finita la me prima di te!
Poi il dolore passa, con le stagioni che se lo portano via un poco alla volta, con noi che ci parliamo e non comunichiamo, con il tuo odore che cambia e il tuo viso che mi diventa sconosciuto.
Da te ho imparato che un amore così folle, così pieno, così carico di tutto, così rifiutato non lo vivrò mai più ed è giusto così.
Un pezzetto di cuore bisogna tenerselo, bisogna non dimenticarsi di se stessi, non finire per mettersi in toto in una parentesi per fare sempre più spazio all'altro. Bisogna imparare quando è il caso di mettersi in salvo, di capire che la partita è persa nonostante la giocata. La forza di non farsi distruggere dall'altro. La capacità di capire quando la magia finisce e inizia la maledizione.
Sono passati anni da quella sera e tanti altri anni sono passati da quella incredibile disavventura che siamo stati io e te, ti penso raramente, non mi manchi quasi mai, forse ti ho anche perdonato per il male che mi hai fatto e che ti ho lasciato fare.
Eppure stasera guardo quella foto e penso che si, quella alla fine era magia, magia pura...ci saranno altri amori certi, ma nulla è mai come quel momento nel quale provi qualcosa veramente per la prima volta... Eh, si, guardandomi in quella foto so che in quell'esatto istanti niente era più bello di averti lì...Grazie di avermi spezzato il cuore, ma ancor di più grazie per avermelo fatto veramente battere!