Primo tirocinio, cioè il primo piccolo grande passo per diventare infermieri!

Il primo tirocinio è qualcosa di speciale. La prima volta che metti la divisa che tanto sognavi. La prima volta che metti in pratica ciò che avevi solo studiato sui libri. È il momento nel quale capisci se ciò per cui stai lavorando, è ciò che davvero vuoi fare per tutta la tua vita o no.
A inizio tirocinio avevo detto che la teoria e la pratica non sempre coincidono. Ma
ciò, non è sempre negativo. Bisogna trovare un equilibrio fra la teoria e la pratica. Stabilire delle priorità, conoscere la persona che si ha davanti e fare il meglio per lei. Si, ci si può allontanare dalla teoria ma solo se la si conosce a fondo e si può motivare scientificamente il perché si sta prendendo una nuova direzione. E quando incontri infermieri così (sebbene ce ne siano pochi), non puoi che imparare tanto, e portarti dietro ancora di più.
A fine turno ci sono delle cose che ti rimangono addosso, che ti fanno scendere una lacrima quando svuoti l'armadietto e dici addio al reparto che ti ha dato la prima formazione della tua vita.
Ho visto l'amore e anche la solitudine, e come fra loro convivano.
Nella malattia si è soli, per quanto si possa essere amati e coccolati.
E la solitudine fa paura. Fa paura perché è incolmabile, perché quando il tuo corpo cede pezzo dopo pezzo tu non sai che cosa fare se non chiuderti in te stesso. Si parte incolpando il proprio corpo per finire a incolpare se stessi.
Ho visto come la vecchiaia ti cambia. Cambia i lineamenti, il corpo, la testa e il cuore. Ci si può dimenticare di chi si è, di ciò che si è visto e fatto. Ma non ci si dimentica di chi si ama. E questo è dolorosamente incredibile. È assurdo come il cuore, riconosca chi l'ha fatto palpitare, anche se la mente è disorientata e confusa. Non importa se non ricordi che chi hai davanti sia tuo figlio, tuo marito o tua sorella, ti rivolgerai comunque a lui/lei senza sapere chi sia. Ho visto come l'amore si sporcasse di sofferenza e rabbia.
E di fianco a chi aveva familiari premurosi, c'era chi non aveva nessuno. Persone già sole, rinchiuse in una solitudine ancora più grande.
Ho visto la morte. Ed è breve e inaspettata. E ha smesso di farmi paura. Perché ciò che fa paura è quello che c'è prima: il dolore.
Ho provato la strana sensazione di sollievo nei suoi confronti. Sapere che spazza via tutto, che arriva quando realmente il tuo corpo non ce la fa più. E allora, la morte ti sembra anche accettabile, ma mai bella o dolce.
Che non c'è nulla di dolce o bello nel cessare di esistere.
Sei tirocinante, ma ti chiamano infermiera e dopo un po' ti considerano un amica. Allora, devi imparare a bilanciare il tutto. Che i rapporti vanno equilibrati, pesati. E io devo imparare a farlo, perché non serve solo nel lavoro che ho scelto ma anche nella vita.
Ho visto i bravi infermieri e quelli pessimi ed è tutta una questione di cuore. Si, di quanto ci si tiene a quello che si fa e a quello che si è.
Ho pianto in uno sgabuzzino da sola, quando ho visto per la prima volta una persona disperata decidere di lasciarsi andare. Quando i pessimi infermieri ti fanno dimenticare ogni cosa buona e bella, e ti fanno credere che quello che fai non è abbastanza che non ci sia modo per diventare migliore. Ma ho anche sorriso con i bravi infermieri, quelli che ti spronano a migliorare e che si fanno amare dai pazienti. Ho riso quando le mie pazienti, miglioravano o ringraziavano. Quando mi dicevano che una delle cose belle in mezzo alla malattia era stata incontrarmi. E sono i pazienti quelli che ti gratificano e ti danno di più. Che non importa un "brava" della tuo tutor, ma un loro "grazie" o un loro sorriso.
Mi porterò dietro tante cose. La mia paziente che ha scoperto in ospedale di diventare nonna. L'amore di una figlia che non si stacca un secondo dalla madre alla quale assomiglia. Che spera e prega per lei. Gli sguardi delle persone che si amano. Come la vecchiaia ti renda un bambino, e tu non possa fare altro che sperare che chi hai cresciuto ora stia con te mentre cresci per un ultima volta. E quanto è bello quando accade. Gli sguardi che si lanciano le persone nel cercare una appiglio per stare meglio. Le mie mani che stringono quelle di un altra persona, fino a non capire più chi sta passando vita e amore all'altro. Le risate in guardiola e la poco dimestichezza nel diluire le flebo. Gli incontri, si proprio gli incontri, sono quelli che ti cambiano la vita. Che nella tua solitudine, alcune volte se ne può uscire grazie a un gesto, un sorriso, a quel famoso "ho tempo per te" e soprattutto "ho tempo per te" rispettando ed aspettando il tuo.
È un tirocinio che ti entra nel cuore, e te lo allarga.

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6 commenti

  1. Che bello questo post..i miei lavorano entrambi in ospedale quindi so di che parli. E soprattutto l'anno scorso mia nonna è stata in ospedale per due mesi e mezzo e ho potuto veramente conoscere e apprezzare i tuoi colleghi. Ed erano proprio come hai detto tu, quelli pessimi e quelli che nonostante tutto, un sorriso te lo strappano e ti aiutano a superare un momento così difficile. Io vi ammiro tanto, non so se avrei la forza di affrontare quello che affrontate voi. Anzi, sicuramente non potrei.

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    1. Che carina :) guarda io sto imparando e c'è ne è davvero tanta di strada da fare per diventare una brava figura sanitaria... Un bacione e grazie ancora

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  2. Anche una mai amica è infermiera e fa parte della categoria dei "bravi"... Ti ammiro anche io, quello che fate voi "bravi" infermieri non so se riuscirei a farlo io ci vuole una gran forza perchè in ospedale se ne vedono davvero tante...
    bel post!

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    1. Ahahaha guarda io sto imparando, per ora sono una "bravina" tirocinante :) spero di diventare un giorno una di quelle persone realmente "brave"...si se ne vedono davvero tante, ma oltre a dare si riceve anche tanto... Un bacione e grazie per il commento

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  3. sono una tirocinante anch'io e tutto quello che hai scritto mi rispecchia completamente! è bello sapere che qualcun' altra la pensa come me :)

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    1. È démodé bello sapere di non essere soli, soprattutto quando ci si sente smarriti nei meandri di un reparto :) un bacio e un abbraccio

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