So che questo amore è dolore ma non riusciamo a togliercelo di dosso, no... Quindi spegnerò le luci e tu chiuderai a chiave le porte, non lasceremo questa stanza finchè non romperemo gli schemi...


(Let's Hurt Tonight - OneRepublic)

La frase che mi sento dire più spesso è: "Ti avessi conosciuta prima!".
"Prima di cosa?" direte voi, mi chiedo io.
Forse, prima che qualcuno li facesse male davvero, prima che smettessero di credere in sé stessi e nell'altro, prima delle fragilità che si rivelavano, prima di essere quel che sono adesso, prima del dolore, del vuoto, della tristezza che prepotentemente arriva proprio quando non te l'aspettavi, prima di scoprire che per essere uomini bisogna anche essere bambini, ragazzi, spaventati. Prima di tutto.
Dicono così perché non lo sanno, non sanno che prima non mi avrebbero neanche notata, guardata,

pensata. Prima io non ero questa, ero un'altra, simile ma diversa da me stessa. Prima non mi avrebbero mai guardata, oppure mi avrebbero guardata e scansata, prima non avevano bisogno di sapere che qualcuno potesse accettare anche il loro dolore, prima forse manco lo sapevano di portarsene così tanto dentro.
A 24 anni posso dire di essere stata un sacco di cose e ho la possibilità e il dovere, nonché il diritto, di esserne ancora altre: amica, bambina, amante, felice, infelice, fidanzata, single, triste, speranzosa, disillusa.... Così tante cose...Una vita vissuta e con ancora tante possibilità. Forse perché non mi sono mai persa davvero nell'altro, ma non è vero manco quello. Se mi chiedessi il perché io abbia deciso di diventare un infermiera, se davvero ti rispondessi con il cuore ti direi che è perché non volevo più avere paura e perché dentro di me, in fondo in fondo, fra quelle cose che mai avrei voluto scoprire e mai avrei voluto accettare, sapevo (e so) che l'unica cosa che so fare davvero è prendermi cura dell'altro. Quei piccoli, microscopici gesti nascosti carichi di amore che anche se non sono così palesi, sono così forti da farti sentire amato. Mi prendo cura di te, perché nonostante il dolore sei altro, molto di più, non sei definito da una malattia, dalla tristezza, da un destino infausto. E anche se non sono chi vorresti di fianco, anche se non sono chi ami, io ci sono perché sei una persona con una storia e hai il diritto di non essere da solo, di non sentirti abbandonato.
Non sarà tanto, ma per me è tutto. Tutto quello che vorrei sempre aver avuto io: un appiglio, una mano pronta ad afferrarmi alla mia silenziosa richiesta di aiuto, la possibilità di non essere sola nel mio dolore, qualcuno che accogliesse la mia tristezza senza per forza capirla o negarla. Sembra così importante essere capiti, compresi, sgrovigliati dalla miriade di pensieri oscuri che popolano la nostra mente, qualcuno che armato di torcia e di coraggio venga ed esorcizzi la nostra mente negli antri più bui.
Ma io no, io non ho mai desiderato tutto ciò, io ho sempre voluto altro. Più che compresa, avrei voluto essere accettata, accolta, abbracciata in tutta me stessa, dolore ed oscurità compresi. Siamo umani, viviamo, soffriamo e ridiamo, e se qualcuno mi deve amare deve farlo bene, sapendo che tutto questo c'è, perfino il dolore che non mi definisce, ma che esiste e ogni tanto viene fuori.
"Sono triste, ma non a causa tua!", "Sono triste e per oggi va bene così perché sono anche questo, anche questo fa parte di me!".

Per me l'altro non deve essere la soluzione ad ogni cosa, ci sono delle volte che manco vorrei che l'altro si sforzasse di cercare il rimedio. Non tutto dipende da noi stessi, non tutto ha un lieto fine, alcune cose sono così perché sono così, senza colpe e senza rimedi, vanno accettate. Ma allora che può fare l'altro? Esserci, semplicemente esserci, senza troppe pretese, senza maschere, vestito dei propri limiti e delle proprie insicurezze, esserci in quanto se stesso, come persona che appieno è presente, vicino a te. E non per forza se cado devi afferrarmi se ciò fa cadere anche te e ti fa fare male, puoi anche solo esserci dopo, se hai la forza, aiutare ad alzarmi, oppure sederti dolcemente per terra sapendo che quando vuoi tu puoi risalire e riscendere senza per forza tirare di peso su anche me. Si può essere in due pure rimanendo sé stessi. Un noi sapendo che io sono io e che tu sei tu, con tutte le insicurezze, il dolore, le paure e le cose tremendamente meravigliose e belle che ci si porta appresso dal momento che si viene al mondo. E allora, non importano più le soluzioni, il cielo sereno, i viaggi distanti, allora, importa solo accettarsi e accettare, saper dire basta quando l'altro ti fa troppo male, ma prima ancora avere la forza e il coraggio di dirlo, di mostrarsi nudi e crudi per quel che si è, un po anche bambini e tremando o urlando dire " così mi fai male, così non va!".  è che quando diciamo che una cosa non va, quando avvertiamo l'altro del fatto che stia mettendo il dito nella piaga, ci mostriamo per quel che realmente siamo, è come se togliessimo il beneficio del dubbio, indicando con esattezza la nostra ferita sanguinante, il punto dove la nostra vita si incrina, diamo il coltello dalla parte del manico all'altro, lo responsabilizziamo. Se io ti dico dove ho male, dove mi stai esattamente facendo male, sta a te smettere di farmelo, sta a te raccogliere la constatazione del mio dolore e finirla. Il problema è se poi l'altro non lo fa, se continua a farci male e noi rimaniamo disorientati, molto spesso permettendogli di continuare a farci male. Incolpandoci di provare dolore, sperando che l'altro smetta, chiedendosi perché non la finisca nonostante tutto. C'è sempre questa idea che dalla tristezza, dal male che proviamo dobbiamo nasconderci, ripudiarlo, sia tutto lì quello che non ci permette di essere amati. Tutte quelle fragilità che l'altro spesso ci incolpa di avere e ce le fa andare in frantumi facendoci finire per tagliarci in esse, spaventati che anche l'altro possa farcisi male. Perché abbiamo bisogno di sentirci forti, indistruttibili, pieni, come se fossero i nostri vuoti, le nostre paure, i nostri cocci rotti a far scappare l'altro, a renderci meno attraenti, meno desiderabili, meno amati.
Io, che ho amato tanto ma poche volte, io che sono io anche quando vorrei essere qualcun altro, ho sempre desiderato altro. A me vanno bene, bene le fragilità, bene le paure, bene le ferite, lo cadere a pezzi, va bene anche quello. Perché tutti abbiamo il diritto di sentire fino in fondo il nostro dolore, perché tutti siamo molto più di quello. Perché quando ci tocchiamo, ci baciamo, quando permettiamo all'altro di fondersi con noi non si può evitare e trascurare quel lato, che non è il più bello ma che c'è e prima o poi viene fuori. Perché sempre viene fuori, perché prima o poi diremo quella frase da non pronunciare o non diremo quella frase che tanto per l'altro conta, perché prima o poi non ci sarà quella carezza di cui l'altro ha tanto bisogno o ci sarà e aprirà vuoti incolmabili. Perché non siamo solo pieni, ma anche mezzi vuoti, perché non iniziamo dove inizia l'altro, ma da prima, da una vita vissuta con ferite che ci hanno fatto male e risate che ci hanno fatto battere il cuore e accorgerci di esistere. E allora, l'altro non è nient'altro per me che una persona, un compagno di viaggio: un amico, un amante, un bambino, un uomo, un infelice, uno speranzoso, un disilluso un sognatore e tante altre cose che è stato e che sarà o che forse non sarà mai ma che ha ogni diritto di desiderare e sperare.
Quindi no, non sono la persona che avrebbero voluto conoscere prima, perché ora che mi hanno davanti decidono di non volere tutto ciò. Non perché tutto ciò significhi mettersi in gioco, no, perché mettersi in gioco vuol dire ricredersi, scommettere, provarci con poca convinzione, un tentare molto spesso a perdere. No, ciò vuol dire esserci in quanto sé stessi, accettarsi.
Ma alla fine, quando siamo forti? Quando tremiamo, quando sappiamo di avere paura, quando vorremmo scappare senza motivo e rimaniamo per mille ragioni, quando rimanere sarebbe stupido e allora ce ne andiamo per un sola motivazione. Siamo forti quando siamo noi stessi, quando sappiamo che ci sono cose che ci possono uccidere dentro, ma che poi alla fine non si muore mai davvero. Allora, forse è meglio che non mi vedano, che le cose vadano così, perché non vorrei di fianco nessun'altra persona che non sia se stessa, via le maschere ancor prima dei vestiti, via quell'invincibilità che ci rende tutti terribilmente deboli, perché siamo umani e se ci facciamo male sanguiniamo, ma è proprio quello che ci rende vivi, il sangue che scorre, il sapere che nella normalità della vita non sempre si sbatte, ci si schianta, ci si ferisce e che se si è fortunati, dall'altra parte c'è qualcuno pronto con disinfettante e cerotto o anche solo un bacio o uno sguardo, pronto ad esserci come può, come sa, amandoci e amandosi, non nonostante tutto, ma proprio grazie a tutto!

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31 commenti

  1. Ecco che la sento la tua fiducia che si è chiusa come un riccio che vuol difendersi. I rapporti umani potrebbero essere estremamente semplici, ma invece si complicano terribilmente, non si sa più cosa si vuole davvero, cosa siamo per gli altri, c'è confusione e spesso ci sono maschere. Hai detto, tra le tante cose, una cosa estremamente importante, "volere accanto qualcuno che non sia null'altro che sè stesso" e io sostengo tutto ciò! Nessuno è perfetto, c'è la fragilità, la debolezza, l'imperfezione, c'è l'essere umani prima di tutto. E se qualcuno non vuole questo cara, meglio proseguire soli, non è detto che dietro l'angolo prima o poi non ci sia qualcuno che ci cercava proprio per quello che siamo.

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    1. Assolutamente, la mia fiducia assieme al mio istinto si sono chiuse a riccio e messe in mezzo all'autostrada e son state spappolate.....Io concordo in pieno su tutto, è solo che sono stanca del "poi"!

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  2. Il tag "amarsi" è il manifesto di questo post?

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    1. Temo di si...In fondo, quando scegliamo di farci amare bene da qualcun altro non stiamo forse amandoci?

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  3. Io dai miei 41 anni te lo posso dire quanto siano difficili i rapporti interpersonali.. già in amicizia.. ma in amore non ne parliamo! Quando si inizia un percorso insieme.. di quella persona si accetta tutto il pacchetto.. Essere se stessi sempre.. anche perché se non lo si è.. dopo un pò esce comunque il vero io... Quello che ti voglio dire.. che è facile quando tutto fila liscio.. ma le persone non son tutte uguali.. ci son quelle belle.. ma anche complesse nel loro carattere.. ma non per questo non hanno bisogno di essere capite.. amate e accettate.. Quindi sai che ti dico? Chi non ti accetta nella totalità.. non ti merita.. e allora meglio così... Ti abbraccio forte

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    1. La penso proprio come a te, con alti e bassi, ma come te :) <3

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  4. grazie. di tutte queste parole.
    davvero, grazie.
    :-)

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  5. Sono una pessimista cronica.
    Vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto.
    Mi tiro la sfiga addosso da sola.
    Ma il lato positivo, penso, è che può andare meglio.
    Basta essere forti.
    O, almeno, provarci.

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    1. Sai, io sono una pessimista cosmica cronica, sarà che le volte che ci sono rimasta sotto senza uscirne sono state così tante da perderci il conto...è che forse il punto sta proprio lì: essere forti in cosa? In sé stessi penso, nel sapere che non si può considerare amore chi non ci ama per quello che siamo e come siamo e forse la forza sta proprio nel non arrendersi agli amori banali che però non ci realizzano e non ci fanno sentire veramente amati!

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  6. che belle parole, toccanti, che fanno pensare.

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  7. Fra tutto mi ha colpito molto il "non voler più aver paura". Quanto lo vorrei anche io <3

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    1. Già, eh pensa, credo che su alcune cose ci sono anche riuscita e altre ho capito che erano parte di me e le ho abbracciate forte :) <3

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  8. Ciao Federica! Un post molto bello e veritiero: ”importa solo accettarsi e accettare” queste sono le parole che sempre dobbiamo tener presenti in un rapporto con gli altri e soprattutto con chi condivide la nostra vita
    Conosco mio marito da quarantun'anni: penso che se siamo ancora insieme, nonostante le tante vicissitudini, è proprio perché abbiamo saputo accettarci ed amarci con tutti i lati positivi e con tutte le nostre debolezze e i nostri difetti. ...e anche e soprattutto perché ci siamo rispettati in tutte le nostre diversità .
    Voglio anche dire che è bello poter contare su qualcuno ma è anche più bello esserci sempre per quel qualcuno.
    Grazie di essere venuta da me e avermi permesso di conoscerti. Un abbraccio e buona domenica

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    1. Concordo in pieno, esserci e contare, che poi io penso che siano alla base del tenerci all'altro ancora più nell'amarlo...41 anni di amore sono veramente un gran bel traguardo, sei un esempio <3 ti ammiro molto! Un bacio e un abbraccio

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  9. Ciao federica, ti seguirò molto volentieri. Scrivi bene e dai voce chiara ai tuoi sentimenti. Auguri per la scelta di vita che hai fatto, essere infermiera è una cosa difficilissima. Ti aspetto ancora da me, un abbraccio

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  10. Ciao Federica grazie mille per essere passata:))ho letto con piacere questo post estremamente interessante e molto profondo..
    Io sono e sarò sempre convinta di questo:in amore bisogna non solo accettare l'altro così com'è senza cercare di cambiarlo ma anche parlare,chiarire ogni cosa....ogni dubbio..non tenersi mai niente dentro e confrontarsi su tutto cercando di venirsi incontro l'un l'altro....e il vero amore (e ti parlo per esperienza personale)si testa quando si presentano difficoltà che vengono affrontate insieme....e l'amore in quei casi ne viene rafforzato ulteriormente....

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    1. Penso anche io che il confronto sia alla base di tutto, anche le litigate costruttive, parlarsi tanto ed ascoltarsi ancor di più, ma alla fine penso che le storie più durature e felice siano proprio quelle dove non solo ci si ama e c'è passione e rispetto, ma anche amicizia! Un bacio

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  11. Ho sofferto leggendoti perchè mi sono rivista, ho provato i tuoi stessi sentimenti..avrei quasi potuto scrivere io queste parole qualche anno fa..e a distanza di tempo posso dire che il passato ti cambia, ti modella ma ti rende anche più forte, più consapevole delle tue capacità. Le esperienza ti aiutano ad imparare a difenderti ma anche a riuscire a lasciarti andare, senza remore, con tutta te stessa.
    Non perdere mai la fiducia, in primo luogo in te stessa!
    Un abbraccio Fede <3

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    1. Carissima, così mi fai emozionare e commuovere e venir voglia di abbracciare anche te <3 Le tue parole sono sempre un tocca sana <3 un bacio e un abbraccio forti forti grandi grandi

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  12. Non mi è mai piaciuto associare l'amore al dolore, forse perché ho sempre pensato che dovesse solo far stare bene. Ci sono i momentacci, i cattivi risvegli, le discussioni, i problemi. Eppure l'amore dovrebbe restare un'isola felice, almeno nella maggior parte del tempo. Baci.

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  13. Ciao Federica.
    Nonostante un piccolo "problemino" di cui parlo da me il tuo post, intensissimo, l'ho voluto leggere tutto e... ne valeva assolutamente la pena.
    Di riflessioni se ne possono fare davvero tante... io parto dal dirti che, a prescindere da tutto quello che ti ha fatto/fa soffrire, da tutte le cose (di te e degli altri) che magari non sono esattamente come le vorresti, dalle sensazioni di tristezza che a volte provi senza magari nemmeno un preciso "motivo" (ammesso debba per forza essercene uno), tu hai una cosa molto importante dentro di te, che emerge dalle tue parole e dai tuoi pensieri: un'identità. Chiara, definita, positiva, pulita, piena di pensieri e di maturità che tante altre persone si sognano di avere. Questo è molto positivo, secondo me, anche se capisco che sia pure una specie di "arma a doppio taglio": non so se sto divagando, ma visto che anch'io mi sono spesso sentito, soprattutto anni fa, come tu ti senti ora, visto che molti mi hanno riconosciuto appunto queste qualità che io ora ho ritrovato in te... capisco che non sia facile essere come siamo. Pur se è una cosa bella, non sai quante volte mi sono detto "vorrei essere meno sensibile, fregarmene di questo e quello, avere meno pensieri, avere meno ideali"... l'ho pensato tante volte, anche perchè la mente e il cuore sono strumenti potentissimi, ma anche che possono affaticarsi tanto se li si usa costantemente al massimo, e allora... qualche volta ho pensato che questo potesse, per assurdo, farmi pure del male.
    Comunque sia, quello che voglio dirti è che il passato è importante ma fino a un certo punto, io nel passato ho tante cose che però, oggi, non mi servono più. certo mi hanno reso come sono eh, però... ho capito che non si può, anzi non si deve, portarsi dietro tutto tutto: chi ti dice "se ti avessi conosciuta prima" sbaglia due volte per me, sia perchè prima tu appunto non eri così e sia perchè, evidentemente, nemmeno oggi in cui sei diventata questa persona matura, nuova, con idee chiare e sentimenti veri, riesce ad avvedersene.
    Cerca perciò persone che ti apprezzino per quello che sei oggi, non in base a ieri e non pensando a ieri, quindi lasciando indietro le paure, i dolori, le sofferenze. Mostrati per la persona che appari da queste righe, secondo me non ti accorgi di essere molto più forte e "pronta", alla vita in generale eh, di quanto tu non creda. E se fai questo piccolo passo avanti, e lo comprendi, secondo me ne avrai solo che da guadagnare. Tu e non solo :)

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    1. Io non so come ringraziarti per quello che hai scritto! Grazie davvero con tutto il cuore, faccio tesoro di queste belle parole e consigli...Alla fine, forse, per quel passo in più ci vuole solo un poco di tempo, giusto? Però una cosa la so per certo: se non ci mettessimo sempre il cuore, nelle giuste proporzioni non tutte le volte per forza tutto, non saremmo noi e non sentiremmo di vivere la vita che viviamo! Grazie davvero!

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  14. Grazie cara Federica di esser passata da me. Leggendo mi sono fatta l'idea che tua sia una persona così tanto pessimista, si sente in te la voglia e il desiderio di guardare avanti con fiducia. Ogni delusione ci aiuta a comprendere l'amore la vita, banalmente ci fa crescere e non è vero che si rifanno gli stessi identici errori. forse ci inducono semmai a farli. Noi cambiamo, domani non siamo più quelli oggi. Ti auguro cara un bel Natale sereno e felice per quando sia possibile in questo mondo. Un caro saluto e la buonanotte per te con un sorriso ^_^

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    1. Grazie cara <3 spero che anche tu abbia passato delle buone feste :)

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  15. Spesso c'è la sensazione di essere al posto giusto nel momento sbagliato. E perché mai uno dovrebbe avere sempre lo spirito della crocerossina?
    Tantissimi Auguri di Buon Natale cara!

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    1. Esatto...poi ogni tanto cado nella "deformazione professionale" e mi viene da farla la "crocerossina" di cosa poi? di nulla! Chi si vuole far aiutare non ti fa dannare, soprattutto a 24 anni! Un bacione

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