E stanotte va così, sentendoti mancare un po' qui (<3)

Lui tornerà ad essere un estraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola, vi siate confidati i segreti più nascosti e avrete abbattuto il muro di qualunque pudore. Sarete due estranei anche se conoscete il ritmo del vostro sonno, i vostri odori, le vostre abitudini. Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro e le cui vite non si incroceranno mai più se non per caso.”
(Cit.Alessandro Baricco)

Sono incastrata in una di quelle storie che non hanno né inizio, ne fine.
Una di quelle storie fatte d'incomprensioni, parole non dette ma delle quali si è conoscenze della loro esistenza, ma si finge di non averle capite.
Parlo di quella cosa spaventosa, che le ragazze normali cercano con tutte loro stesse: Intimità.
Ma a me l'intimità fa paura. A me l'intimità schiaccia. A me l'intimità disarma.
E non c'entra il sesso, perché in questa storia non c'è ne sesso, ne perfino un bacio.
In questa storia ci sono due bambini che si sono scelti e che ora trovano difficile perfino guardarsi.
In questa storia ci siamo io e te, e il nostro passato, e le mie assenze e il tuo non saper parlare.
In questa storia c'è la tua capacità di essere una di quelle dannate persone che si ficcano sotto la pelle, s'insidiano fra le ossa e arrivano dritte al cuore, prendendosi tutto, e io che ti permetto di farlo.
Sono in uno di quei rapporti, che non si possono più definire tali, ma che non ostante tutto vanno oltre ogni logica di tempo e spazio.
In notti come queste, nel quale tutto ciò che avrei voluto cambiare è rimasto uguale, mi concedo il lusso di pensarti e di sentire la tua mancanza.
Mi manca il sapere chi sei.
In quegli occhi azzurri come il mare nei quali avevo imparato a nuotare, ora affogo.
Ad ogni mia domanda che cerca di uccidere i tuoi silenzi, tu rispondi "lo sai, tu mi conosci". No, io non ti conosco (e ciò mi fa male), io ti conoscevo. Ma mi illudo che ciò che dici sia vero.
Noi siamo etere, siamo una scelta non rinnovata, un bacio mai dato, la tua mano che sfiora la mia.
Siamo un passato che ci piace ricordare. Un passato che aveva fatto progetti per il futuro.
Siamo intimità, e quella dannazione non va più via.
Forse è per questo che la sola percezione del tuo odore mi fa sentire a casa.
Sei la mia casa vuota. Sei la soffitta con i ricordi impacchettati dentro scatoloni impolverati.
Nel profondo sai di me, e io ho la dannata paura che tu sappia che anche io so di te.

Nei tuoi occhi c'è il mare, ma io ci vedo solo (a)mare...

You Might Also Like

2 commenti