Dalla Teoria alla Pratica...

C'è una grande differenza dalla teoria alla pratica.
La teoria è ciò che si studia, una serie di nozioni sulle quali si costruiscono sogni, speranze, tecniche e aspettative.
La pratica inizia, quando, una volta chiuso il libro devi iniziare ad agire e spesso, la pratica è diversa dalla teoria.
Questo basilare e inaspettato concetto, è il primo che mi viene in mente se ripenso alla giornata di oggi.
Il primo giorno di tirocinio. 
Il primo giorno nei quali ti stacchi dai libri e dalle lezioni, indossi una divisa con tanto di badge identificativo e vieni gettato in un reparto.
Mesi e mesi di sogni, studio e aspettative che iniziano a fare i conti con la realtà.
Gli spogliatoi nascosti in sotterranei dove è sicuro che passerai metà del tempo a perderti. L'odore inconfondibile dell'ospedale. L'ansia di accorgersi che in realtà "tu" ne sai poco che niente, riguardo a tutto. Riguardo al lavoro, riguardo alla vita, riguardo al prossimo e a te stessa. Una lista di obiettivi che devi neccessariamente raggiungere, ma che ti sono stati spiegati male e in fretta.
Lo stomaco chiuso e il cuore a mille.
Rampe di scale fatte a piedi per raggiungere il reparto che ti è stato assegnato, di cui sai poco nulla. E tutto questo, con una divisa che non ostante sia un "s" è più grande di "te".
Il panico che sale quando ti ritrovi, con i tuoi documenti e le tue fantasie, davanti alla porta del reparto e la sensazione che una volta varcata non sarai più la stessa.
La gente non ti guarderà come un esterna, ma come una persona interna, alla quale chiedere aiuto e informazioni. E in quei momenti, ti senti nuda perché "tu" non sai realmente nulla, è già tanto se riesci ad orientarti per trovare un dannato bagno.
Vieni affidata a degli infermieri e a delle Oss e mandata a seguirli mentre lavorano. In quel momento non puoi che sentirti una paperella con l'imprinting, che se l'Oss o l'infermiere di riferimento si fossero buttati giù dalla finestra gli avrei seguiti senza alcun problema o discussione.
Solo dopo un pò arriva il bello.
Il varcare porte che prima non avevi mai potuto varcare. Il guardare le persone da un altro punto di vista, quello più simile a un professionista. Che avvolta in quella divisa bianca non puoi fare altro che sforzarti di "rubare il lavoro con gli occhi". Di pensare che un giorno anche tu sarai così, come quelli che vedi attorno a te preparare flebo, cambiare letti o effettuare terapie. Che un giorno smetterai di avere una dannata paura di tutto ciò.
Una paura che è attrazione.
Bastano pochi minuti e ti ritrovi coinvolta a roteare in balia di un turbinio di sentimenti e sensazioni. Lo stupore e l'eccittazione del rumore di pacchetti sterili che si aprono, la soddisfazione di indossare una divisa che ti accomuna a quel gruppo di persone che sanno il fatto loro. Il fastidio nel sentire chiamate le persone fra i vari professionisti con il numero del letto.
La tenerezza e l'amore che si prova per quelli che a differenza di te non hanno scelto di stare lì.
Quegli sguardi in grado di spezzarti il cuore di chi vuole andare via, ma è costretto a rimanere lì, ingabbiato in un corpo che non si decide a guarire o a cedere definitivamente.
La dedizione di quelli che una volta erano come me, e che ora sono dei professionisti e sorridono, lavorano e si prendono cura nella maniera più efficiente e amorevole possibile, a seconda della loro personalità e del loro carattere. Che anche gli operatori sono persone dedite a svarioni emotivi.
La morte che ti passa di fianco, ma non ti tocca ma ti sfiora dentro un poco, da fartici pensare.
L'adrenalina e la curiosità che ti rendono viva, ti fanno camminare avanti e indietro per un reparto con la voglia d'imparare e di capire se questa è la strada giusta per te.
E poi ci sono gli sguardi, le persone che ti sfiorano e i nomi da imparare. Che non ostante tutto, io ci credo in quello che ho imparato.
Un intenso primo giorno di tirocinio, ora incrocio le dita e spero nel meglio.

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6 commenti

  1. Mi ricordi i tirocinanti di Grey's Anatomy ;-)

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    1. ahahaah! Magari, in reparto da me non c'è nessun dottore o infermiere gnocco, le persone ricoverate non sono molto loquaci :S un bacio

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  2. Quando il mio ragazzo studiava infermieristica - mi racconta - il momento più cagarella fu rappresentato dalla prima richiesta di: effettua tu il prelievo! L'ansia.
    In bocca al lupo, diventerai bravissima.

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    1. Mamma mia, lo capisco tantissimo e sono solo al secondo giorno oggi...Stamattina ho preso da sola i valori delle glicemie e avevo il panico, quando mi chiederanno di fare un prelievo mi verrà un attacco isterico temporaneo! Grazie per l'incoraggiamento, sei sempre troppo gentile :) Un bacione

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  3. come si dice? in bocca al lupo per la prima settimana!!!! ;)
    brava, vai e spacca tutto! ;*

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