E invece, no, tu vuoi canzoni emozionanti, che ti acchiappano alla gola senza tanti complimenti, canzoni come sberle in faccia per costringerti a pensare, canzoni belle da restarci male... Quelle canzoni da cantare a squarciagola, come se cinquemila voci diventassero una sola... Canzoni che ti amo ancora anche se è triste, anche se è dura, canzoni contro la paura....Canzoni che ti salvano la vita, che ti fanno dire "no, c***o, non è ancora finita!" che ti danno la forza di ricominciare, che ti tengono in piedi quando senti di crollare...Ma non ti sembra un miracolo che in mezzo a questo dolore e tutto questo rumore, a volte basta una canzone solo una stupida canzone a ricordarti chi sei...

(Canzone contro la paura - Brunori Sas)

Ho paura del buio, dei camion che si immettono in autostrada o ti sorpassano con la loro inesorabile lentezza ad alta velocità.
Ho paura di stare sola a casa e così finisco per addormentarmi al sorgere del Sole, che forse con la luce allora posso chiudere gli occhi.
Ho paura delle persone, del male che ti possono fare, di quando si avvicinano troppo o di quando se ne vanno via lasciandoti ovunque tu sia.
Ho paura dei messaggi dopo i baci, degli appuntamenti soprattutto dei primi, di chi non ti richiama anche dopo averti preso e di chi ti scrive anche se sa che il tuo interesse è altrove.
Ho paura di essere sempre in più, delle figuracce che riesco sempre a fare, di quando divento "pesante" come dice lui o troppo "frivola" come dice quell'altro.
Ho paura dei giudizi delle persone e ancora di più dei miei, o di non piacere mai abbastanza agli altri e soprattutto a me stessa.
Ho paura dei numeri sconosciuti che mi chiamano, del telefono che non suona, dei messaggi con le parole sbagliate.
Ho paura della solitudine, anche se ultimamente mi sento sempre sola anche in mezzo alla gente, anche con quelle persone che una volta erano il mio antidoto alla tristezza.
Ho paura di non essere compresa e fraintesa, così rifletto mille volte su ciò che è da fare o dire e finisco per incartarmi ed avere ancora più paura. Sarà che ciò che penso io è sempre più terribile di ciò che forse possono pensare gli altri. E allora, qualcuno di molto saggio o molto sciocco a questo punto potrebbe dire "ma cosa ti importa di ciò che pensano gli altri?" e allora io gli darei ragione, ma a me interessa e fa paura, e la paura non è razionale c'è e basta, e ogni tanto si prende più spazio del dovuto, si mangia più vita del previsto.
Ho paura del tempo che passa e ancor di più di quello che mi sembra vada sprecato.
Ho paura di non vivere mai abbastanza, come di essere perennemente un poco più indietro del previsto.
Ho paura dei miei sentimenti, dei miei pensieri, del mio reagire ai fallimenti, dei miei successi.
Ho paura del mio coraggio che ogni tanto c'è e ogni tanto manca, di quello che mi permette di fare e di quanto mi freni quando non c'è.
Ho paura della mia rabbia e della voglia di distruggere tutto, più che di salvare. Così sbatto porte in faccia, sussurro parole taglienti, mostro il sorriso più affilato che posso avere.
Ho paura del mio aspetto e di quello che sembro, che posso apparire quello che voglio, basta la maschera giusta e la consapevolezza di saper dissimulare il dolore così come la felicità. E allora non si capisce più niente, niente di ciò che sono, di ciò che provo, ma questo lo diceva sempre lui, e quelli prima e dopo di lui " che con te non si capisce mai niente!".
Ho paura di chi dice che sono bella, che essere bella ammesso e concesso che io lo sia non mi è mai servito a molto, anzi mi ha solo incasinato la vita.
Ho paura della morte che arriva quando sembra esserci ancora tanta vita.
Ho paura di lui e di tutti quelli come lui, e di me e di quello che quelle come me siamo capaci di provare senza poi sapere come frenarci o smettere.
Ho paura di quel salto nel vuoto che tutte le volte trovo la forza di fare, e di come si viene dimenticati e dei legami dai quali non ci si riesce mai a liberare.
Ho paura di così tante altre piccole, sciocche, inutili timori, eppure è una somma di piccole cose, di paralisi momentanee, di stalli a un passo dallo scacco matto.

Allora, sapete cosa vi dico?
Che fa niente, che va bene anche la paura e il coraggio e le volte nel quale siamo così spaventati da rimanere pietrificati o da scappare, e delle volte nel quale la nostra forza di animo è capace di spingerci oltre i nostri limiti e capacità, non importa, non importa davvero!
La vita non può essere un eterno salto nell'ignoto, un continuo mettersi alla prova, un eterno spavento, è un insieme di equilibri, di fortune, di sfighe, di nottate da ubriachi e di altre passate in bianco. è un insieme di rapporti sani e malsani, di tempo vissuto e buttato, d'incubi che ci perseguitano da svegli e di sogni che ci animano il corpo e vanno ben oltre il nostro dormire.
E allora, va bene, davvero, va bene perché quando sarà il momento sapremo essere follemente coraggiosi o terribilmente spaventati e forse sarà proprio questo ad evitarci lo schianto più totale e ad avvicinarci inconsapevolmente a qualcosa di molto simile alla felicità!

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6 commenti

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    1. Non lo so, sai!?! Delle volte penso che sia vero, ma che grazie a Dio non mi hanno mai bloccato!

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  2. Si, ha ragione Francesco.. è come quando dici troppe volte "amore" o "cazzo".. si svilisce il senso, se ne depaupera la forza, di una parola, di un significato. E così è l'aver paura di tutto, o almeno troppa paura: non si somatizza il sentimento, si perde solo il senso reale da dedicare ad esso. La paura c'è ed è giusto che esista, ma dedicarla a quasi tutto, ci svuota dell'entusiasmo.
    Non c'è da saltare sempre nell'ignoto.
    Si può saltare anche dopo aver dato un'occhiata... ;)

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    1. Sarà che io l'ignoto lo vedo ovunque cosa che poi mi porta a stringermi ai legami che già ho fino a farne un cappio!

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