Tre mesi che sono sembrati anni, da che non scrivevo. Quest'ultimo anno e mezzo che per me è stato un campo di battaglia, per vedere che poi le mine che mi portavo nel cuore sono diventate margherite. Non tutte, ma alcune si, e così per ogni esplosione che provoca dolore nasce un fiore invece che una cicatrice.
La vita è un meraviglioso e sorprendente casino e certe volte l'unica cosa che ci frega è il cercare troppo il senso logico, quel nesso che renda una serie di eventi tremendi e bellissimi consequenziali e accettabile. Che per alcune persone, per le persone che la malinconia se la portano sempre un poco dentro, per quelle che ricordano tutto volenti e dolenti fino a farsi inghiottire da ciò che è stato, diventa difficile a volte sia accettare il dolore che la felicità. Che poi questo l'ho imparato, in questo anno e mezzo dove ho messo ogni cosa e persona, me in primis, in discussione. Ho imparato che è inutile lottare contro il dolore e che è inutile lottare contro la felicità che improvvisamente arriva e spazza via tutto il resto, anche quello che credevi importante e insostituibile ma che era diventato insostenibile.
Mi sono presa del tempo, tanto tempo, e ancora me ne prenderò. Tempo per ritrovare un equilibrio mio, per ritrovare quelle piccole certezze che ti rendono stabile, che non ti fanno sentire in caduta libera nel vuoto senza alcuna rete pronta ad evitare lo schianto. Tempo per me per ritrovare me. Così mi sono ritrovata a riscoprimi ottima compagna di viaggio di me stessa. Tanto da pensare a volte che io con me stessa ci sto davvero bene, tanto da non permeter
Tre mesi dell'anno e mezzo più straziante, sorprendente, mozzafiato della mia vita. Ho scoperto che l'orgoglio se ben equilibrato ti può salvare, che con un bacio si può chiudere una storia e non per forza ricominciarla. Che le persone non sempre cambiano ma se nel tragitto sei cambiata tu allora gli guarderai con occhi diversi. E che io sono così cambiata, tornata, arrivata e ripartita, che non riesco quasi più a vedere nulla come prima e così ho anche imparato a non permettere più quando possibile che mi si faccia del male. Ci sono così tante cose di cui vorrei scrivere, così tante cose che vorrei fare, una vita di possibilità e di cambiamenti!
2 commenti
"Ho scoperto che l'orgoglio può salvare". A volte bisogna essere un po' figli di buona donna, per andare avanti. E, benvenuta ;-) a volte per ritrovare se stessi bisogna perdersi...
RispondiEliminaAssolutamente, faccia come il didietro, spalle alte e petto in fuori e via si parte! :) Un bacione
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