Nella vita ho capito cosa voglio e chi sono, ad ognuno serve una lezione. E’ così che ho imparato ad amarmi è così che ho imparato da me.
- 21:03:00
- By Federica R
- 3 Comments
Sono un equilibrista del disequilibrio. E giro intorno perché non
so fare altro che andare per poi tornare. Ho bisogno delle mie
radici, di un porto nel quale saper di poter fare ritorno ma amo
anche allontanarmi e vagare. Perdermi, perdervi, perdersi e
riprendersi tutto anche di più. Ho imparato a lasciare la presa
quando mantenerla fa male solo a te, tanto l'altro se vuole restare
ti stringerà la mano forte da non farti male ma da tenerti stretto.
Non ci si perde mai per colpa solo di uno dei due, ma ci si può fare
male per colpa solo di uno, e solitamente quell'uno sei te stesso.
Ho smesso di cercare il suo sguardo e ho scoperto di esistere
anche se lui non mi guarda, anche se l'amore mi sfugge, anche se lui
non aveva niente a che fare con l'amore. Ho smesso di guardarlo, o
anzi l'ho visto veramente bene, per quello che era, e poi ho guardato
bene me e ho visto quanto valessi io. E così ho iniziato a guardare
altrove, perché il problema stava proprio nella distorsione che vi
era fra quello che vedeva lui di me e quello che io in realtà fossi.
Ho scoperto le mie carte, ho imparato ad imparare di accettare la
realtà di quella che sono da quello che vorrei essere, ho affrontato
le mie paure che non vuol dire averle superate, semplicemente so che
ci sono e che alcune possono essere sconfitte e altre rimarranno. Mi
sono ripresa l'amore che dovevo a me stessa e me ne sono andata
lontana da lui. Ho lasciato la presa, risistemato i capelli e il
trucco e sono andata via con la mia dignità intatta. Perché l'ho
capito, l'ho capito davvero che l'amore che tanto volevo partiva
prima da me e ho anche capito che è inutile incaponirsi su una
storia che non va da nessuna parte perché l'altro non vede in te
quello che vedi tu in te stessa. è inutile dare il sangue a qualcuno
che da te vuole solo una vittoria facile ma non è disposto a nulla,
manco a una battaglia. E non dico che non ci tenesse, che non gli
importasse, dico solo che non era abbastanza. Che la vita è diversa
da un telefilm, e l'amore è più semplice di quel che sembra. Se
vuoi una persona e quella persona vuole te, allora starete assieme,
tutto il resto è una scusa, tutto il resto esiste quando l'altro non
ci tiene quanto ci tieni tu. è che sono arrivata alla conclusione
che la vita, l'amore e perfino il dolore siano un cammino e ognuno si
merita di avere di fianco qualcuno che vada a un passo simile, che ti
permetta di prendere fiato, che ti sproni a continuare quando
vorresti mollare tutto, che ti faccia ridere e che ti rispetti,
rispetti perfino quando sei massacrato dalle angosce, quando il male
che provi dentro sembri essere anche fisico. Qualcuno che ci voglia
essere e sappia esserci a modo suo, con tutto quello che possa voler
dire camminare vicini ma con sentieri a volte diversi. Qualcuno che
sappia accettare i tuoi "No" e che ti faccia comprendere i
suoi di "No". E mentre me ne andavo ho davvero capito che
non avevo paura di lui; non avevo paura dell'amore che mi sembra di
non riuscire mai ad avere, semplicemente volevo smettere di
confondere l'amore con altro, con il mio malsano bisogno di essere
amata da chi non ti sa amara, da chi ti da 2 quando potrebbe darti
10000. Così alla fine ho smesso di guardarlo, e ho iniziato a
guardare tutto il resto. Mi sto scoprendo, sto crescendo e avere 23
anni è tanto bello quanto difficile. Ho affrontato la disoccupazione
e dopo l'avere un lavoro e poi la disoccupazione di nuovo. Ho
accettato la confusione che c'è quando inizi a guardarti veramente
dentro e smetti di cercare che qualcuno ti veda speciale al posto
tuo. Ho stretto mani, conosciuto persone, incontrato labbra senza
senso e braccia che avevano tanto senso e con me dentro ancor di più.
Ho imparato ad accettare che anche le cose facile possono essere
bellissime, che tutta quella bellezza che vedevo nell'orrore non c'è
sempre, c'è solo delle volte e le volte che c'è è veramente facile
individuarla basta comprendere la differenza fra qualcuno che ti fa
del male per il gusto di fartelo da colui che te ne fa non volendo.
Che mica è sempre così facile non farsi male e non fare male. E ho
anche accettato il fatto che chiedere aiuto non sia per forza un
segno di debolezza, che anche se so far tutto da sola, posso fare
meno fatica se dall'altra parte c'è una mano stesa. Me lo tengo
sempre bene a mente, anche se poi delle volte la mano la rifiuto
perché ho bisogno di ricordarmi che quella piccola parte che lotta e
combatte sempre per se stessa ci sia.
E se mi chiedessi "Rifaresti tutto da capo?" la mia
risposta sarebbe sempre e solo un "Si, si e ancora mille altre
volte si!".
3 commenti
Cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi, sempre. Riprendersi la propria vita e sentirsi più forti. Ti auguro il meglio, continua così :)
RispondiEliminaGrazie mille mia cara, non sempre ci si riesce ma l'impotante è provarci e quando ce la si fà, cavolo lo spettacolo è meravigliosamente straordinario! <3 Un bacione e che il meglio ci sia sempre anche per te <3
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina