Day 1: Da Bologna a Roma con una veloce visita al Parco dei Mostri di Bomarzo
- 18:32:00
- By Federica R
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Carissimi, chi mi segue sul profilo Instagram (che aggiorno non frequentemente vista la mia svogliatezza nella vita) sa che sono partita in questi giorni e che sono stata a Bomarzo e a Roma. Queste due località in realtà sono state le prime due tappe in un viaggio di 10 giorni, conclusosi con mia profonda tristezza, in giro per l'Italia.
Il viaggio era così strutturato: Io, la mia amica, la mia fedelissima Clio Storia del 2009, una tenda un po meno affidabile, il mio zaino, la sua valigia e la voglia di entrambe di viaggiare.
Il viaggio è stato improvvisato, lei aveva le sue vacanze e io avevo dei giorni a casa. Lei doveva andare in Calabria, io se non fosse stato per lei sarei dovuta rimanere a Bologna.
Che poi per carità io amo Bologna, è la mia città, è la grassa e la dotta, è bella che ti toglie il fiato ma ogni tanto, di più negli ultimi due anni, succede che delle volte io a qui divento triste. E la mia bella città invece che darmi vita me la toglie. Così, quando la mia amica mi ha detto "ma senti, perché non vieni con me in Calabria?" Ho visto un opportunità e l'ho colta al volo.
Che viaggiare mi fa stare bene, che io ho bisogno di avere davanti agli occhi posti nuovi, nuove prospettive, persone diverse e nuova vita.
Alla fine, abbiamo preferito dividerlo a tappe il viaggio verso la Calabria, girovagando un po per il nostro Bel Paese avendo la fortuna di avere la possibilità e la voglia di farlo.
Così, impavide e non temendo il caldo siamo partite da Bologna alle 13:40 senza avere un hotel prenotato ma solo la voglia di vedere e assaporare per qualche giorno Roma.
Il piano di battaglia era il seguente: guidavamo fino a Roma e una volta là avremmo valutato in base ai pezzi se dormire in campeggio o in hotel.
Bologna-Roma non sono molte ore di macchina, però il paesaggio che vi si propone davanti è da mozzare il fiato, si passa dall'Emilia Romagna, alla Toscana e per l'Umbria per poi arrivare nel Lazio. Ogni regione con la sua terra, con il suo modo di coltivare i campi, con il suo accento che man mano che avanzi si fa più simile al romanaccio,
Mentre ci addentriamo nel Lazio iniziamo a notare con interesse i paesini arroccati, quei piccoli borghi medievali dove sembra quasi che il tempo non sia mai trascorso. Sono belli, e con la luce giusta luccicano pure, ti invitano a visitarli.
Bomarzo |
Così siamo andate, tornando persino indietro visto che avevamo perso l'uscita e ci siamo addentrate. Bomarzo è in collina, appoggiato su una cresta di una piccola montagna, un borgo con pochi abitanti e con casette costruite una di fianco l'altra. Il tempo per visitare anche il paese non lo avevamo, così siamo andate dirette verso il parco.
Vista di Bomarzo dal Parco dei Mostri |
Il Parco dei Mostri è facilmente visitabile in un ora, ma secondo me considerando come è strutturato sarebbe meglio passarci almeno una mezza giornata vista la possibilità di poter usufruire delle aree pic-nick e parco giochi (fra i quali c'è anche un campo da calcio).
Ingresso al Parco dei Mostri di Bomarzo |
Le opere d'arte sono terrificanti e bellissime assieme, spesso corredate da una frase simbolica e riflessiva incisa nella pietra dal fautore stesso.
Io lì dentro ho come avuto la sensazione di essere in un posto veramente magico, dove il sogno diventa incubo e viceversa. Dove il grottesco e il surreale incontrano la realtà disarmante della natura e della vita che è ovunque ed è più forte di quel che si pensi.
Sembra quasi che il principe Orsini, il committente di questo bosco, volesse confondere il visitatore o forse nella mia ottica da profana che vede nell'arte una forma di espressione e perché no di psicanalisi si volesse mettere a nudo e spiegare l'inspiegabile.
Così i mostri sono meraviglie e le meraviglie sono mostruosità riprendendo la dualità della vita stessa e di come ciò che sogniamo può anche essere ciò che più ci fa paura e male. Ma questo è il mio punto di vista, è quello che ho pensato io leggendo le incisioni sulle opere, vedendo quelle pietre a cui era stata data una forma e una storia.
Tu ch'entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte. |
"Cedan Memphi e quant’altra meraviglia ch’ebbe già il mondo
in pregio al Sacro Bosco che sol a se stesso e a null’altro assomiglia."
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Ercole e Caco |
Pegaso e una Federica affascinata e meravigliata |
Nettuno |
Elefante |
Il Drago |
L'Orco |
L'Orco è fra le opere più celebri del Parco dei Mostri. Intorno alla bocca vi è scritto: "Ogni Pensiero Vola" |
Cerere |
Panoramica Echidna, la Furia e i Leoni. |
Echidna e i Leoni. |
Proserpina. |
Cerbero |
Parte del piazzale delle Pigne |
Panoramica del Piazzale dei vasi e di Nettuno |
Il Tempio |
Uscite dal Boschetto Sacro, ci siamo dirette verso Roma, mentre eravamo in macchina abbiamo dato un occhiata ai prezzi degli Hotel su Booking e con nostra immensa gioia ne abbiamo trovato uno che faceva a caso nostro, vicino al Colosseo, e che costava meno di due notti in campeggio.
Guidare a Roma è devastante, le strade sono incasinate, i cartelli sbucano dal nulla, le macchine non seguono un ordine preciso, i motorini ti sorpassano da ogni lato, la gente suona il clacson sempre, il traffico è intenso ed estenuante e le strade non sono tenute benissimo. Lo so, Roma sarebbe meglio raggiungerla in treno, ma ve l'ho detto questa era solo una tappa per noi. Per nostra fortuna l'albergo era facilmente raggiungibile in automobile e circondato da parcheggi sia gratuiti che a pagamento. Oltretutto, cosa che mi ha sorpresa parecchio, i parcheggi a pagamento a Roma costano relativamente poco in confronto ad altre città italiane, comprese Bologna. 1 euro all'ora in pieno centro storico, con la possibilità di fare un biglietto da 8 ore al prezzo di 4 Euro, pensate che a Bologna i parcheggi in zona non troppo centrale vengono 1,50 Euro all'ora.
La nostra stanza era pulita, in zona centrale e con l'aria condizionata, santa aria condizionata che c'ha salvato la vita visto il caldo torrido delle notti romane. Il tempo di posare la roba in stanza e siamo subito uscite, che a Roma non c'è tempo da perdere vista la vastità del territorio e le meraviglie che custodisce.
Abbiamo cenato in un ristorantino attaccato al Colosseo, e devo dire che è stato meraviglioso mangiare potendo vedere da così vicino quella meraviglia. Finita l'abbondante cena, ci siamo avventurate per Roma senza cartina e con i telefoni scarichi.
Roma è la Città Eterna e un motivo c'è. Con Roma il tempo non è stato cattivo, anzi, l'ha resa ancora più bella. A Roma la storia regna, la storia antica e quella moderna, la nostra cultura, il nostro passato. Roma è grande, è piena di colori, è calda così calda che sembra quasi che ti abbracci e ti culli. Gli occhi si riempiono di meraviglie, ovunque tu ti giri c'è qualcosa da vedere, da visitare, da osservare. E di notte si riempie di luci e sembra quasi che il tempo rallenti, quasi a voler fermarsi senza poterlo fare.
Abbiamo scoperto inoltre che ora di sera è possibile visitare sia il Colosseo che i Fori Imperiali, io che ho visitato entrambi tempo addietro con la luce del sole, non vi consiglio la visita notturna però se volete evitare la fila e il caldo disarmante allora può essere una ottima soluzione ai vostri problemi. Dopo i Fori abbiamo visto il Vittoriale, altra opera architettonica imponente e maestosa, simbolo della patria poiché contenente le spoglie del Milite Ignoto. Due sono le fiaccole sempre accese situate a metà della scala, vigilate da due militari.
Da lì abbiamo proseguito a casaccio, finendo per capitare davanti alla Fontana di Trevi.
Ora, io amo la Fontana di Trevi, cioè insieme al Colosseo, fa parte di quei posti meravigliosi che non mi stanco mai di vedere e visitare. Io la guardo con gli occhi così innamorati che l'acqua della fontana mi sembrava pure pulita. Insomma, la Fontana di Trevi è un luogo dove sognare è lecito e d'obbligo, un luogo che sembra dire "Tranquilla, custodirò io per te i tuoi sogni e le tue speranze, e poco importa che si avverino o no, è già prezioso e bello il fatto che nonostante tutto siate ancora in grado di sperare, sognare e desiderare qualcosa di bello e di buono!".
Così è divertente vedere la ritualità con il quale milioni di turisti tutti i giorni compiono un atto di fede e voltandosi gettano alle loro spalle una moneta carica di chi sa quali segreti. Che poi io quando viaggio adoro osservare le persone, vedere cosa fanno, origliare attentamente ciò che dicono. E nei pressi della Fontana di Trevi è tutto un "Facciamo una foto, si però prima fammi esprimere un desiderio!".
Poi siamo andate alla ricerca invano di Piazza di Spagna, per finire invece al Quirinale. Alla fine chiedi a destra e chiedi a sinistra, alle 3 di notte siamo riuscite a ritrovare la strada per ritornare in albergo. C'è da dire che il centro storico di Roma è costantemente pattugliato dalle forze dell'ordine: militari, carabinieri, polizia e municipale sono sempre in giro. E sebbene io, cresciuta in una città universitaria che non vede di buon occhio le forze dell'ordine, devo dire che le ho vivamente apprezzate non solo per il fatto che in una città così grande come Roma calpestata da migliaia di persone tutti i giorni si possa girare anche in piena notte relativamente tranquilli, ma pure perché erano uno più belloccio dell'altro e questo rallegra sempre! A parte questa piccola cretinata detta, devo dire che la differenza fra le forze dell'ordine di Roma e quelle di Bologna si nota e si apprezza. Se a Bologna siamo circondati da poliziotti e carabinieri che molto spesso ti fanno domandare il perché vi siano e la loro utilità, là abbiamo incontrato forze dell'ordine gentili, accomodanti e ben disposte nei confronti del prossimo. Ad esempio, se a Bologna fioccano multe per ogni minima cretinata, là abbiamo visto più volte poliziotti o municipale scendere dalla macchina ed entrare in due o tre bar per chiedere chi fosse il proprietario del mezzo e se potesse spostarlo. Ora, a voi sembrerà una cretinata, ma questa cosa a noi ha piacevolmente colpito!
1 commenti
Che luogo speciale il parco di Bomarzo. Sono anni che vorrei visitarlo e me lo immagino proprio come lo hai descritto: strano, magico e grottesco!
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