"E passare metà del tempo a far finta di divertirsi

Nascondi gli occhi tristi come se ci riuscissi
A parlare con se stessi non c'è poi molto da dirsi"
(cit. Sembra semplice - Fedez ft JAx)

È sabato sera e tutto va bene. No, anzi non va bene niente.
Ho questa dannata sensazione di essere un pesce fuor d'acqua. Che poi anche dentro l'acqua le cose non cambierebbero per nulla.
Quindi stasera nulla va bene. E mi ritrovo a una festa a scrivere un post dall'iPhone. Perché, ripeto nulla va bene. Perché è un incontro continuo con psicopatici. Perché non rientro nella normalità.
Che poi esiste una normalità? No, non esiste e invece si.
Esistono degli standard.
E io sono la classica persona che non rientra in nessuno di quelli. Non importa quanti ti offrono da bere, quanti ti invitino a ballare, quante persone tu conosca e ti salutino. Tutto viene surclassato da questo senso di vuoto. Che a dare tanto poi rimane niente. E il niente è esplosivo. Vorrei ogni tanto inseguire la normalità. Essere quel tipo di ragazza che si lascia baciare sotto il portone di casa. Chiamare chi mi manca. Desiderare un abito bianco per il futuro invece di un viaggio in giro per il mondo. Volere cose normali, e non desiderare con tutta me stesse reperibilità lavorative e nottate in reparto. Vorrei essere una di quelle ragazze che si sente bene sui tacchi. Che chiede ai ragazzi di aprirgli la bottiglietta dell'acqua per farli sentire forti e non perché realmente non c'è la fa. Una di quelle persone che non vuole sentirsi un oggetto, non una di quelle che scapperebbe a un abbraccio. Che preferisce un film ai libri. Che al cinema ci va per limonare e non per guardare un film. Si vorrei essere per una sera una di quelle ragazze normali.
Ma va bene così, anzi no, forse semplicemente non lo so.
È sabato sera e le cose non vanno bene, ma non escludo che possano peggiorare come migliorare.

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