Apertura FICO - Fabbrica Italiana Contadini, ma i contadini sono altrove!

Mercoledì 15 Novembre 2017, dopo un progetto di ben 5 anni, a Bologna ha aperto FICO - Fabbrica Italiana Contadina, definita dal Sole 24 ore una "scommessa da 140milioni di Euro" e che prende il testimone della celebre Expo2015 di Milano ed è figlia di Farinetti della celebre Eataly.
Situato nella zona est della città, vicino al CAAB, facilmente raggiungibile dall'uscite 8 o 9 di tangenziale.
FICO si snoda su 100mila metri quadrati e nasce con l'obiettivo di unire in un unico posto tutta la tradizione, la qualità e la varietà alimentare nostrana. 2 ettari sono di campi e stalle, i restanti ettari ospitano 40 fabbriche alimentari funzionanti accessibili al pubblico, 45 punti ristoro e un mercato e svariate botteghe dove acquistare prodotti sia alimentari che non. Inoltre, vi è un campo da Beach volley, uno da tennis e svariati teatri o punti dedicati alla didattica e ai convegni.
Ma non mi dilungherei a parlare troppo dell'organizzazione di FICO e dei suoi corsi, se interessati trovate tali informazioni qui; io vi voglio parlare di quel che ne penso dopo la visita di oggi che vi annuncio già mi ha molto contristata e lasciata perplessa ed amareggiata.
Da bolognese non trovo che FICO - Fabbrica Italiana Contadina sia un orgoglio per la città, di sicuro è un luogo che attirerà molti turisti, soprattutto se non principalmente stranieri.
Situata in una zona della città non subito facile da raggiungere ed estremamente periferica non si fa apprezzare per la sua estetica che però non contrasta con la zona industriale dove questa fiera è collocata. E qui si aprono polemiche sull'inquinamento della zona, insomma discorsi veramente seri nei quali non entro nemmeno lontanamente in merito.
Di sicuro sono curiosa di sapere questi 140milioni di Euro per questo colosso privato dalle tasche di chi sono usciti.
Ma veniamo al sodo, a me FICO non è piaciuto, anzi trovo che sia un posto da evitare come la peste e lo dico non solo da bolognese ma soprattutto da Italiana che conosce bene la propria terra.
Fico di Fabbrica Italiana Contadina non ha proprio nulla se non quelle povere bestie lasciate fuori al freddo con il cibo fuori dalle gabbie affinché i visitatori di turno le possano osservare prima che vadano al macero. I veri contadini stanno altrove, non di certo al FICO che assembla dentro di sé solo prodotti di grande marche come Granarolo, Lavazza, Ponti, Amadori per citarne alcuni.
Dentro al FICO troverete tanti cartelli con la cartina della nostra nazione e i relativi prodotti tipici prodotti dalle varie regioni, ma di veramente tipico c'è poco che niente.
Sono nata a Bologna, la vivo tutti i giorni, so quello che può offrire di locali e vi posso garantire che dentro a questo immenso fabbricato i prezzi sono portati alle stelle. Calici di vini anonimi a 5 euro, panini stile McDonalds 7-8 euro, piccoli taglieri di formaggi e salumi (formaggi e salumi prodotti sempre da grandi caseifici) a 11-14-15 euro, panini minuscoli a 6 euro, un trancio di pizza a 3 euro.
Prezzi esorbitanti rispetto alla qualità e alla quantità e al contesto, anche perché FICO pur dichiarando di ospitare tutta la qualità del cibo nostrano con rispetto per ogni regione, propone molti piatti della cucina emiliana a prezzi da capo giro.
Fate un giro in centro a Bologna, invece di rinchiudervi in una fabbrica da 100mila metri quadrati arredata al suo interno con un gusto decisamente hipster che mi è piaciuto certamente molto ma che non ne vale la spesa.
Camminate per il nostro centro storico e lasciatevi sedurre dai nostri locali, ma non quelli turistici, quelli veri e tipici. Per intenderci un tagliere di salumi emiliani, prodotti da caseifici non commerciali ma validi, in pieno centro storico con anche le tigelle (piatto tipico nostrano) lo pagherete intorno ai 15 euro mangiandoci in due. Le nostre enoteche, dove a servirvi spesso vi sono sommelier, vantano vini dai più commerciali ai più prestigiosi e noti a prezzi giusti e modici (dai 3,50 fino ai 10 per i vini più pregiati). Andate a mangiare la pizza napoletana da SpaccaNapoli o il vero cibo siciliano alla Gardenia. Ora, vi sto parlando di Bologna, ma in ogni città ci sono posti tipici che cucinano propongono con prodotti autentici e di qualità la propria cucina regionale. Insomma, date spazio alle piccole imprese, ai piccoli agricoltori, a chi fa il proprio lavoro portando avanti la tradizione e avendo cura del proprio prodotto e dello sfruttamento delle nostre risorse.
A me FICO non ha convinto perché di contadino non ha nulla, qui non trovo le piccole imprese, non trovo i sapori unici della nostra nazione, quelli che ritrovo ai mercatini della terra o delle campagne aperte quando visito qualche città al di fuori di Bologna o voglio comprare qualcosa di genuino della mia regione. E se devo comprare il latte Granarolo sinceramente non faccio la fatica di andare fino a FICO ma vado nel supermercato vicino a casa.
Inoltre, mi preoccupano alquanto le dimensioni del posto e i suoi relativi costi di gestione: spazi troppo grandi che sicuramente richiederanno molte spese di manutenzione e che di ecosostenibile hanno ben poco, 140milioni di Euro spese per un investimento che secondo me finito questo boom mediatico e di curiosità rimarrà interessante solo per i turisti stranieri.
Inoltre non mi piace la poca presenza di uscite, quando entri a FICO potrai uscire da esso solo dopo aver percorso tutti e 2 i km della struttura.
L'unica nota positiva, che poi sarei curiosa di vedere quanto sia fruibile e sfruttabile, sono i programmi riservati alla didattica e aperti alle scuole dove i bambini assieme agli insegnanti o per alcuni corsi i genitori, potranno apprendere qualcosa riguardo al cibo e la nutrizione.
Inoltre, vista la grandezze è una struttura che al momento vede impiegate a lavorare molte persone, certo molti giovani sono dentro grazie a garanzia giovani, ma sarà il tempo a dimostrare quanto FICO sia puntuale nei pagamenti e assuma realmente con contratti equi.
E voi siete stati a FICO o avete intenzione di andarci? Cosa ne pensate?
Nel frattempo vi lascio qui alcune foto scattate all'inaugurazione di questo colosso!


dalla foto forse non si capisce un granché ma quelle che vedete sono mele Melinda






chiari richiami all'Expo di Milano






Panini degni del miglior autogrill, 6 euro a panino!

Il famoso forno di Eataly 

12 euro un piatto di passatelli, a Bologna in un ristorante in pieno centro storico il prezzo si aggira intorno ai 10 euro o 12 euro ma se con pesce!


dopo aver visto queste povere bestie costrette a mangiare così per essere viste, non c'ho avuto il cuore di vedere i cavalli, maiali e gli altri animali!


una delle fabbriche attive all'interno di FICO




4 euro una porzione piccola di patatine fritte, gli gnocchi 5,50 euro a porzione!

Il fast food di Amadori con prezzi decisamente non da fast food!


L'angolino che io ho soprannominato "puliamoci la coscienza" dove si ricorda chi cibo non ne ha! 



Fico è suddiviso all'interno in aeree: area dolciumi, area salumi, area pescheria, ecc....

Un angolo di riviera romagnola




un negozio di biciclette













2 euro è il costo per accedere all'area della coltivazione idroponica!









La Nave Errante è forse l'unico bistrot all'interno di FICO a meritare un aperitivo, prezzi nella media e qualità!
 













3,50 euro questa piccina margherita





Il market di FICO



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6 commenti

  1. ho sentito pareri contrastanti, più votati al positivo che al negativo. l'Italia è però un paese che ha bisogno di eventi, che abbiano la capacità di attirare gente. L'expo a Milano ha fatto un gran bene, ma so benissimo che è stato evento più commerciale che altro. bisogna avere però la capacità di adattarsi a ciò che dice e vuole la gente, e la gente vuole il FICO

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  2. Concordo con te, meglio preferire il fantastico centro di Bologna; vuoi mettere una passeggiata sotto ai portici, con strutture fredde senza anima?
    Ti auguro una serena e felice serata.

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  3. Risposte
    1. Si esatto Silvia, fatta per spennare Americani e Cinesi soprattutto!

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