"Il Rumore dei Tuoi Passi" di Valentina D'Urbano

Lettori Very Superficial, buona sera! :) Sono tornata o almeno ci provo. Lo so, ultimamente vi ho abbandonati, ma l'università e la mia vita mi stanno prendendo tutto il tempo a disposizione. Vi leggo sempre però, anche quelle volte che presa dalla pigrizia o dalla stanchezza non vi commento. Spero abbiate passato delle buone vacanze, riposandovi, ingrassando e divertendovi.
La rubrica "Lettore Very Superficial" rimarrà sempre al Lunedì (ogni volta che mi sarà possibile e spero che lo sia sempre o almeno spesso). Vi chiederete: "Perché sta psicopatica, allora, ci scrive di Venerdì?". Domanda legittima, la risposta è perché ho letto un libro che mi ha colpito così tanto che non potevo non parlarvene subito.
Oggi, vi parlerò del libro "Il Rumore dei Tuoi Passi" di Valentina D'Urbano, pubblicato da Longanesi.
  
Autrice: Valentina D'Urbano

Titolo: Il Rumore Dei Tuoi Passi
Casa editrice: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Pagine: 319
Prezzo libro cartaceo: € 14,90
Prezzo Ebook: € 6,99



"Io lo so che Alfredo non era buono, che non lo amava nessuno. 
Perchè se hai qualcuno che ti ama, non corri il rischio di morire solo come un cane.
Se hai qualcuno che ti ama, forse ti salvi."

I gemelli li chiamavano, Alfredo e Beatrice, uniti non dal sangue ma dalla vita. Uguali eppure così diversi. Cresciuti entrambi nella "Fortezza" uno dei quartieri più degradati della città per quelli di fuori, ma per loro casa. Una casa degli orrori nei quali riecheggiavano le loro risate di bambini. Ma ora non sono più bambini, Beatrice ha 21 anni e Alfredo non c'è più. Ma la loro storia è scritta nella mura della "Fortezza", la loro storia Beatrice la racconta, perché anche "il più povero dei poveracci merita di avere una storia".
Ho letto "Il Rumore dei Tuoi Passi" in una nottata, tutto d'un fiato, senza nemmeno una pausa. Sono stata stregata dalla storia di Beatrice e Alfredo, dalla bravura devastante di una giovane autrice capace di descrivere nella maniera più fisiologica e delicatamente forte una realtà che dai più è definita "degradante".
Valentina D'Urbano è una giovane promessa della narrativa italiana ed è impossibile non rimanere stregati davanti alle sue parole. Ha una scrittura complessa, fredda e ben calcolata. E nella lucidità e durezza delle sue parole il lettore viene stregato, intrappolato e coinvolto. I dialoghi sono pochi ma essenziali. Il lettore si trova davanti a un monologo interiore, al fiume di sentimenti ed emozioni che prova la protagonista.
I protagonisti sono Beatrice e Alfredo, un Alfredo che è presente nel modo in cui Beatrice l'ha vissuto e visto. Un Alfredo che non conosceremo mai realmente affondo, se non nel modo in cui Beatrice l'ha conosciuto. Siamo davanti a un amore nato per caso, nato nell'odio, che forse amore non è mai stato oppure lo è sempre stato nel suo essere disfatto, pronto a sgretolarsi al minimo contatto con la vita. L'amore di Beatrice e Alfredo negato, mai dichiarato, così fermo a loro due soli, così lontano dalla vita ma così vicino alla distruzione e all'autodistruzione.
Glaciale è l'ambiente dove si sviluppa la vicenda: "La Fortezza". Un ambiente ristagnante, chiuso al mondo esterno, un microsistema escluso dalla societa esterna e che a sua volta esclude il mondo esterno. "La Fortezza" è il luogo dove girano spacciatori, dove le case sono occupate con la forza, dove accadono omicidi e risse, dove i bambini smettono di andare a scuola finite le elementari. Un luogo dove nessun bambino dovrebbe crescere, un posto dove bambini solo alla nascita perché adulti lo si diventa in fretta, prima del tempo quando per il mondo esterno si dovrebbe ancora essere creature innocenti. "La Fortezza" segna, ma paradossalmente protegge colore che ci crescono. Sotto questo aspetto la mia mente ha richiamato la "teoria dell'ostrica" di Verga. Una volta che ci si allontana dal proprio luogo di nascita, dal proprio porto sicuro, ogni volta che qualcuno prova a fuggire dalla propria condizione aspirando attraverso il progresso a qualcosa di migliore, ecco che accade una tragedia. E l'equilibrio già precario che vi è fra Alfredo e Beatrice viene incrinato, quando Beatrice esce dalla "Fortezza". La rottura di quell'equilibrio sarà l'inizio della fine. Valentina D'Urbano ci racconta la storia di due perdenti e di un amore destinato a seguire la loro natura. Siamo davanti agli sconfitti della società, davanti a coloro che ciò che provano è tutto ciò che hanno ma va posto in secondo piano, perché ogni energia va spesa per la sopravvivenza.
Io vi consiglio fortemente di leggere "Il Rumore dei Tuoi Passi", che è uno di quel libro capace di scavare nell'anima e di colpire dritto allo stomaco.

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71 commenti

  1. MI hai incuriosito con la tua recensione, mi segno il titolo! ^^ Buon anno!

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