Discorsi a vanvera di una quasi matricola

Sto riflettendo sul dove immatricolarmi scienze della comunicazione, lettere o chimica? Ma perché sono una contraddizione ambulante? Solitamente una persona ama le materie umanistiche o quelle scientifiche e tutto diventa più semplice. Io NO! Io amo sia le materie scientifiche che quelle umanistiche. In me le contraddizioni si uniscono e danno forma a un incertezza cosmica.
Perché mi sto immatricolando in un università della mia città? Quando sin da bambina avevo in progetto altro? Si, un anno sabbatico in giro per il mondo o magari andare in un università a Milano o Roma. Invece sono qui, che sto per dare 1350 Euro a una facoltà che mi terrà immobile nella stessa città di partenza.
Perché diavolo sto facendo tutto questo?
Appena provo a parlarne con i miei genitori gli esce fuori uno sguardo torvo, arricciano il naso, e dicono "No, l'università si fa vicino a casa, dove noi possiamo aiutarti e starti vicino!". Ma io non voglio il loro aiuto. Voglio aiutare me stessa, ma sono capace di farlo? Penso di si, ma temo di no. Forse, devo solo imparare a prendermi cura di me. Ho bisogno di allontanarmi da qui per dimostrare qualcosa a me. Vorrei solo un nuovo inizio, un avventura.
Ecco si, vorrei un avventura è questo che grida ogni parte di me dal più profondo delle mie viscere.
Voglio aver l'idea di poter fare tutto quello che qui non riesco a fare per retaggi, paure e ansie.
E invece, sto compilando sorridendo i fogli dell'imatricolazione, l'1 inizierà la mia prima lezione universitaria e io sono ancora qui a dover decidere cosa voglio!
VORREI SOLO REGALARMI LA VITA CHE DAVVERO DESIDERO, c'è una facoltà che insegni ciò?

E poi una mattina ti svegli e ti accorgi che forse di te sai davvero poco, ma sai molto di ciò che gli altri si aspettano da te...Quindi, lo fai e basta.

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